Il riscaldamento globale spiegato con tre grafici

Quanto è aumentata la temperatura sulla Terra? Quanto sta crescendo il livello del mare? Quali settori producono più emissioni?

Il grafico di Ed Hawkins mostra l'aumento della temperatura globale negli ultimi 150 anni

Il grafico di Ed Hawkins mostra l'aumento della temperatura globale negli ultimi 150 anni

Gli ultimi otto anni sono stati i più caldi registrati nella storia, il numero di eventi climatici estremi ha toccato il suo picco storico, l’innalzamento dei mari è due volte più veloce rispetto a trent’anni fa e il tasso di estinzione delle specie animali e vegetali è arrivato ad essere mille volte superiore a quello naturale.In altre parole, la crisi climatica tra noi.

"È inequivocabile che gli esseri umani stanno influenzando il riscaldamento dell'atmosfera, dell'oceano e della terra". Sono queste le conclusioni di oltre 14mila ricerche analizzate dai 234 studiosi dell’ultimo Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite. Ed è questa la premessa alla base del Cop26, il vertice sul clima che si è svolto a inizio novembre a Glasgow.

Rispetto all’era preindustriale, la temperatura sulla superficie del pianeta è aumentata di circa 1 grado Celsius. Potrebbe sembrare un piccolo numero, ma significa una crescita significativa del calore accumulato. Il grafico sottostante mostra chiaramente l’impennata della temperatura negli ultimi anni, che è aumentata mediamente di 0,8° ogni decennio, dal 1900 ad oggi.

Il riscaldamento globale. Grafico di Arnaldo Liguori

Il 2020 si è classificato come il secondo anno più caldo degli ultimi secoli. Molte parti dell'Europa e dell'Asia hanno registrato un caldo record, compresa la maggior parte dell’Italia, della Francia, del Portogallo settentrionale e della maggior parte della penisola scandinava, la Russia e la Cina sudorientale.

Quel calore in più sta causando temperature estreme stagionali, riducendo il manto nevoso e il ghiaccio marino, intensificando le forti piogge e modificando gli habitat di piante e animali, espandendone alcuni e riducendone altri. Nel 2020, in Italia, la temperatura in inverno è stata di oltre 2,3 gradi più alta della norma e sono stati registrati 207 eventi climatici estremi come esondazioni, alluvioni e siccità: il record storico.

Uno dei rischi maggiori, che potrebbe cambiare la geografia delle terre emerse, è l'innalzamento del livello del mare. Questo fenomeno è causato principalmente da due fattori legati al riscaldamento globale: l'acqua aggiunta dallo scioglimento delle calotte glaciali e dei ghiacciai e l'espansione dell'acqua di mare mentre si riscalda. Il grafico qui sotto, derivato dal mareografo costiero e dai dati satellitari, mostra la variazione del livello del mare da 1900 ad oggi.

L'innalzamento del livello dei mari. Grafico di Arnaldo Liguori

L’Italia è una delle aree del mondo messe maggiormente a rischio dall’innalzamento del Mediterraneo. Se l’aumento resterà costante, entro la fine del secolo città come Venezia, Trieste, Palermo, Cagliari, Ravenna (40 di aree in tutto) potrebbero essere in parte sommerse.

La quantità di riscaldamento futuro che la Terra subirà dipende da quanta anidride carbonica e altri gas serra emetteremo nei prossimi decenni. Oggi, le nostre attività - principalmente bruciare combustibili fossili e disboscare foreste – aggiungono circa 11 miliardi di tonnellate di carbonio all'atmosfera ogni anno. Nel grafico sottostante, è indicata la percentuale di emissioni prodotta da ogni settore.

I settori che producono più emissioni. Grafico di Arnaldo Liguori

Secondo gli autori del rapporto, un ulteriore aumento delle temperature è inevitabile, ma non è troppo tardi per impedire che aumenti di più di 1,5°C nei prossimi decenni. Le conseguenze, altrimenti, sarebbero disastrose: scioglimento dell'Artico, cambiamento delle correnti oceaniche, innalzamento del livello dei mari, aumento esponenziale di eventi climatici estremi come siccità, cicloni, incendi e violente nevicate.

Per impedirlo, è fondamentale ridurre le emissioni di CO2. Già ora, l’Organizzazione mondiale della sanità calcola che entro il 2030 il cambiamento climatico provocherà oltre due milioni di morti. Ognuno, nel suo piccolo, può comunque contribuire a salvaguardare l'ambiente, seguendo alcune indicazioni:

 

1) Non sprecare acqua. 2) Mangiare carne massimo due volte a settimana. 3) Evitare gli sprechi e comprare prodotti a km 0. 4) Differenziare i rifiuti. 5) Ridurre i consumi elettrici. 6) Abbassare i termosifoni d'inverno e limitare i condizionatori d'estate. 7) Preferire il trasporto pubblico all’automobile. 8) Fare pressione politica sui propri governanti. 9) Votare anche in base ai programmi sul clima.