Cede la piattaforma per potare gli alberi Muoiono schiacciati due operai

Cede la piattaforma per potare gli alberi  Muoiono schiacciati due operai

Cede la piattaforma per potare gli alberi Muoiono schiacciati due operai

di Massimiliano Saggese

OPERA (Milano)

Altri due morti a terra. Un altro ferito in condizioni critiche. Il lavoro miete ancora vittime nel Milanese. L’ultimo tragico incidente allo Sporting Mirasole di Noverasco, alle porte del capoluogo lombardo, dove ha ceduto il cestello di un carro gru. I tre addetti alla potatura degli alberi erano sulla piattaforma a circa 20 metri di altezza per un intervento al centro Le Rovedine. Erano in un’area adibita a magazzino e tagliavano i rami di un albero. Tutto accade poco prima delle 10 di ieri, quando i giardinieri erano già all’opera da due ore. Erano arrivati alla cima del fusto quando qualcosa è andato storto. Il cestello si è staccato dal braccio della gru ed è volato a terra. I tre giardinieri sono caduti insieme alla piattaforma.

Sul colpo sono morti Angelo Giovanni Zanin, 52 anni, titolare dell’azienda Zanin Vivai, e Dario Beria, quasi settant’anni. Claudio G, 21 anni di Casteggio (Pavia), inquadrato come apprendista dell’azienda, è rimasto gravemente ferito. Il giovane è stato estratto dai resti della piattaforma dai vigili del fuoco. Stabilizzato, è stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano con traumi toracico, cranico, e agli arti e con fratture multiple. Dal reparto fanno sapere che le sue condizioni sono estremamente gravi.

Sul posto oltre ai sanitari sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia locale di Opera e di Milano, i carabinieri, gli ispettori di Ats e la Procura. La consulenza per fare chiarezza sui motivi della rottura, e per decidere su eventuali iscrizioni nel registro degli indagati, verrà affidata a un ingegnere meccanico. L’ipotesi è di omicidio colposo. "Non si può, non si deve morire sul lavoro", affermano in un comunicato unitario i sindacati Cisl, Cgil e Uil di Milano, che esprimono il loro cordoglio ai familiari. "Non si può tacere la gravità che la corsa al risparmio, fatta sulla pelle di chi esce di casa per recarsi al lavoro, continua a provocare" ha poi aggiunto Marcelo Amendola, segretario nazionale della Confederazione Unitaria di Base.