Catania, l'orco è sui social: 5 minorenni convinte a inviare foto e video erotici

L'uomo, 27 anni, poi le ricattava con la minaccia di pubblicare tutto e le costringeva a inviare nuove immagini

La caccia ai predatori sessuali sul web è cominciata da Apple

La caccia ai predatori sessuali sul web è cominciata da Apple

Palermo, 24 luglio - L'orco è su internet e usad i social, come sempre più capita, e le sue vittime sono giovanissime. Un 27enne di Catania  è stato arrestato e portato in carcere con l'accusa di pornografia minorile, prostituzione minorile, estorsione e atti persecutori ai danni di vittime minorenni. "uno scenario" sconcertante secondo i carabinieri quello che è emerso dalle indagini.

L'indagine è nata dalla denuncia di una ragazza di 16 anni, che nell'agosto del 2017 era stata contattata dal giovane attraverso Messenger. La vittima ha raccontato ai carabinieri di essere stata vittima di atti sessuali: da qui il sequestro del cellulare dell'uomo che, oltre a confermare quanto raccontato dalla ragazza, ha svelato altri orrori. Nella rete dell'uomo, infatti, erano finite altre cinque minorenni, di età compresa tra i 13 e i 16 anni, "vittime di un consolidato 'modus operandi' dell'indagato - sostengono i carabinieri -, che dopo avere individuate in rete le minori più fragili, e quindi più facili da adescare, reperiva informazioni personali sul loro conto e, attraverso perseveranti chat e videochiamate, instaurava un rapporto di confidenza e complicità adulandole con complimenti ed espressioni affettuose".

Una volta conquistata la fiducia delle vittime, convinte di essere di fronte al "fidanzato ideale", l'uomo le induceva a discutere di argomenti a sfondo sessuale chiedendo loro l'invio di foto e video in pose erotiche o di nudo. Alle vittime venivano promessi incontri amorosi, vestiti e cellulari ma in caso di rifiuto scattavano le minacce di riferire il tutto ai genitori, ai fidanzati, ai servizi sociali o agli stessi carabinieri.

L'obiettivo era quello di terrorizzare le vittime inducendole a produrre altre foto e altri video. In altre occasioni l'uomo avrebbe minacciato di pubblicare i numeri di telefono delle sue vittime su Facebook, di pedinarle e aggredirle.