FEDERICA PACELLA
Cronaca

Il calo degli studenti lombardi: in cinque anni perse 2.600 classi

Il rientro in aula per un milione e 300mila bambini e ragazzi caratterizzato da vecchi e nuovi problemi. Meno iscritti alle scuole dell’infanzia e alle primarie, soltanto le superiori registrano dati positivi

Primo giorno di scuola (foto di archivio)

Primo giorno di scuola ancora a orario ridotto, a regime si andrà a fine mese

Considerando il totale degli studenti lombardi, nel 2024/2025 si registra il 4,8% in meno di alunni, un calo di 56mila studenti: prendendo come misura una classe media di 22 alunni, significa che in cinque anni si sono perse quasi 2.600 classi. Tra i diversi ordini, sono scuole d’infanzia e primarie a risentire maggiormente dell’onda dell’inverno demografico, rispettivamente con il -9,8% e -8,68% di studenti in meno rispetto al 2020; positivo il dato alle superiori (+1,28%), effetto dei fenomeni migratori. Proprio gli studenti con cittadinanza non italiana segnano un trend in controtendenza: nel 2023/2024 erano 210.649, mentre quest’anno sono 215.277. In valore assoluto, le province con più studenti non italiani sono Milano (74.319), Brescia (30.742) e Bergamo (25.038). Crescono i nuovi ingressi: erano stati 7.205 lo scorso anno, sono stati 7.748 nell’anno corrente, di cui oltre la metà tra Milano, Bergamo e Brescia.

Salgono i numeri anche degli studenti con disabilità: erano 55.449 nel 2023/2024, sono 58.042 nell’anno in corso; le province di Bergamo, Brescia, Varese e Monza ne contano più di 5.000. Un tema non di poco conto, quello dell’incremento degli studenti con disabilità, in quanto non tutte le scuole hanno ancora abbattuto le barriere architettoniche, poche sono attrezzate per disabilità non motorie (persistono barriere per gli studenti ipovedenti o non vedenti, ad esempio) e, soprattutto, pesa l’assenza di docenti di sostegno specializzati. Secondo l’Istat, uno su tre non ha formazione specifica e c’è un ritardo nell’assegnazione. Quest’anno incombe anche la spada di Damocle della sentenza del Consiglio di Stato, secondo la quale i Comuni possono assegnare meno ore di assistenza, rispetto a quanto previsto dai Pei per gli studenti con disabilità, in base alle risorse disponibili nel proprio bilancio.

Anno nuovo, problemi vecchi, ma anche nuove sfide: la Lombardia è stata scelta dal ministero dell’Istruzione per la sperimentazione dell’intelligenza artificiale: vietati i cellulari, ma via libera agli assistenti virtuali che, secondo il ministro Giuseppe Valditara, «possono aiutare invece nella personalizzazione della didattica e nella facilitazione dell’apprendimento». Agli studenti lombardi arriva anche il saluto del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Luciano Volta che, nel ringraziare il personale scolastico e nell’augurare buon anno agli studenti, ha anche ricordato il ruolo delle famiglie. «Auspico che i genitori collaborino positivamente con la scuola, nel rispetto dei ruoli e nella consapevolezza che occorra affrontare ogni problematica per trovare le migliori soluzioni».