FEDERICA PACELLA
Cronaca

Stop al Bonus barriere architettoniche, la rabbia dei disabili

La Federazione italiana per il superamento dell’handicap "Il Governo ha paragonato queste opere al 110%. È assurdo"

Vincenzo Falabella, presidente di Fish, federazione italiana per il superamento dell’handicap

Milano - Non solo 110%: stop alla cessione del credito e sconto in fattura anche per il bonus al 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche. "Ma non si può paragonare il bonus del 75% al 110%", l’appello di Vincenzo Falabella, presidente di Fish, federazione italiana per il superamento dell’handicap che in Lombardia conta l’adesione di 27 organizzazioni, tra cui Anffas, Aism, Aisla.

Il tema era già stato sollevato nelle scorse settimane anche da Iura, l’Agenzia per i diritti delle persone con disabilità, promossa dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

La legge di bilancio 2022 aveva introdotto la possibilità di detrarre il 75% delle spese sostenute (entro determinate soglie) dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 per la realizzazione di interventi di superamento ed eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.

La legge di bilancio 2023 ha poi posticipato il termine al 31 dicembre 2025. Gli incapienti, con Irpef basso o pari a zero, avevano inoltre la possibilità di cedere il credito d’imposta a una banca o direttamente ai fornitori di lavori, come per il bonus 110%. Il decreto legge 11 del 16 febbraio 2023 ha però sospeso la possibilità di sconto in fattura e cessione del credito anche per questo bonus, già a partire dal 17 febbraio.

"La cancellazione della cessione del credito e sconto in fattura del 75% per le opere finalizzate ad abbattere le barriere architettoniche è un segnale che stride rispetto agli impegni assunti dall’attuale Governo nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie - osserva Falabella - In questi giorni abbiamo silenziosamente sollecitato Governo e Parlamento ad intervenire immediatamente per porre rimedio a tale stortura".

Fish ha scritto e presentato ai parlamentari un apposito emendamento che sarà discusso in fase di conversione in legge del decreto del 16 febbraio