Roma, 13 maggio 2025 – Aumenta il numero di bandiere blu in Italia, sia sulle coste che nelle zone dei grandi laghi. Sono 487 le località turistiche balneari premiate dal prestigioso riconoscimento internazionale della Fee, segno di eccellenza in 49 Paesi nel mondo.
L’Italia conquista due bandiere in più rispetto all’anno scorso (erano 485 nel 2024), suddivise tra i 246 Comuni rivieraschi – ben 10 in più rispetto ai 236 dell’anno scorso – e 84 approdi turistici (erano 81), che corrispondono a circa l'11,5% dei lidi premiati a livello mondiale.
Sono quindici le nuove entrate e cinque i comuni non riconfermati: la Liguria perde una bandiera e ottiene 33 località; la Puglia sale a 27 riconoscimenti con 3 nuovi ingressi; con 23 bandiere blu c'è poi la Calabria che conquista tre nuovi ingressi. Meno buona la situazione dei laghi italiani: quest'anno le bandiere blu scendono a 22, con un Comune che non riconferma il riconoscimento.

Come vengono assegnate le bandiere blu
Si è svolta questa mattina la cerimonia di premiazione da parte della Foundation for environmental education (Fee) nella sede del Cnr a Roma, alla presenza dei sindaci. Nata nell’87 con il supporto dell’Onu, la bandiera blu viene assegnata sulla base dei 32 criteri del Programma.
“I parametri vengono aggiornati periodicamente in modo da spingere le amministrazioni locali ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell'ambiente, spiega la Fee Italia che fa capo alla Ong internazionale Foundation for Environmental Education.
"Quest'anno abbiamo chiesto alle Amministrazioni comunali di redigere e presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità, con le attività realizzate e programmate nel triennio 2025-2027", dice Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia. Gli obiettivi individuati per il triennio 2025-27, sono cinque: Mobilità sostenibile; Città e comunità sostenibili; Vita sulla terra; Vita sott'acqua; Lotta contro il Cambiamento climatico.
Spiagge più pulite d’Italia: le 15 novità
Il vessillo della Fee attesta l’eccellenza di mari e laghi nel periodo degli ultimi quattro anni, ma anche l’impegno delle amministraizoni nell’efficienza della depurazione e della gestione dei rifiuti e nel complesso del territorio.
I 15 nuovi ingressi nel panorama italiano delle bandiere blu Fee sono: Torino di Sangro (Abruzzo), Cariati (Calabria), Corigliano Rossano (Calabria), Cropani (Calabria), Sapri (Campania), Cattolica (Emilia Romagna), Formia (Lazio), Campofilone (Marche), Castrignano del Capo (Puglia), Margherita di Savoia (Puglia), Pulsano (Puglia), San Teodoro (Sardegna), Messina (Sicilia), Nizza di Sicilia (Sicilia), Marciana Marina (Toscana). I cinque Comuni non riconfermati sono Capaccio Paestum (Campania), Ceriale (Liguria), San Maurizio d'Opaglio (Piemonte), Ispica (Sicilia) e Lipari (Sicilia).
La mappa dei 246 Comuni
Sono 246 i Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento, 10 in più rispetto allo scorso anno: 15 sono i nuovi ingressi, 5 i Comuni non confermati. In particolare, la Liguria perde una Bandiera e ottiene 33 località; la Puglia sale a 27 riconoscimenti con 3 nuovi ingressi. Segue con 23 Bandiere Blu la Calabria con tre nuovi ingressi. Sono sempre 20 le Bandiere Blu per la Campania, che perde una località ma segna un nuovo ingresso. Con un nuovo riconoscimento, anche le Marche ricevono 20 Bandiere Blu, sale a 19 la Toscana che conquista un Comune.
La Sardegna ottiene 16 località con un nuovo riconoscimento, così come l'Abruzzo che con una new entry sale a 16 vessilli. La Sicilia conferma 14 Bandiere con due uscite e due nuovi ingressi. Il Trentino Alto Adige conferma i suoi 12 Comuni, il Lazio sale a 11 con una nuova località. L'Emilia Romagna vede premiate 10 località grazie a un nuovo ingresso, mentre sono riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località, il Piemonte scende a 4 con un'uscita. La Lombardia conferma 3 Comuni, il Friuli Venezia Giulia mantiene le 2 Bandiere dell'anno precedente, come il Molise che resta a 2. Complessivamente, quest'anno le Bandiere Blu sui laghi scendono a 22, con un comune lacustre che non riconferma il riconoscimento.
Gli indicatori dell’ambiente
Tra gli indicatori considerati ci sono: l'esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti; l'accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell'arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l'educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse dalle Amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo.
Non bisogna inoltre dimenticare l'azione di sensibilizzazione intrapresa affinché i Comuni portino avanti un processo di certificazione delle loro attività istituzionali e delle strutture turistiche che insistono sul loro territorio. Alla valutazione hanno contributo diversi Enti istituzionali tra i quali i ministeri del Turismo, dell'Agricoltura, dell'Ambiente, l'Istituto superiore di sanità; la Federazione degli Ordini dei Chimici e dei Fisici; il Cnr; università della Tuscia e per Stranieri di Perugia e organismi privati quali i sindacati Balneari (Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti).
Bandiera Blu, 49 Paesi nel mondo
La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale, istituito nel 1987 Anno europeo dell’Ambiente, che viene assegnato ogni anno in 49 Paesi, inizialmente solo europei, più recentemente anche extra-europei, con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell'ONU: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) con cui la FEE ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale e riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile.
“Bandiera Blu è un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Obiettivo principale di questo programma è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale”, spiegano da Fee Italia.