Bollettino Covid in Lombardia: 1.963 nuovi contagi e 133 decessi

In calo il tasso di positività, oggi al 10.6% (contro il 13.7% di ieri) e i ricoveri nelle terapie intensive (-7). Nel Milanese 565 contagi, di cui 199 in città

Covid (Foto Schicchi)

Covid (Foto Schicchi)

Milano, 8 gennaio 2021 - La Lombardia vede sfumare il sogno di tornare in zona gialla. La doccia fredda è arrivata in tarda mattinata con una nota il ministero della Salute che ha anticipato l'ordinanza con cui la regione resta in zona arancione. La nuova ordinanza verrà firmata in serata dal ministro della Salute Roberto Speranza per entrare in vigore da domenica 10 gennaio. La decisione, che riguarda anche Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto (queste ultime due lo hanno espressamente richiesto), arriva sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. Dunque ultimo giorno in giallo per la Lombardia, che da domani entra in arancione per la stretta prevista dal "decreto ponte" nel weekend e ci resta fino a venerdì 15 gennaio, quando sulla base dei nuovi dati, la situazione potrebbe cambiare. Intanto dai dati odierni arriva una prima schiarita sul fronte dei contagi con 1.963 nuovi casi accertati a fronte di 18.515 tamponi, contro i 2.799 contagi di ieri (ma con un maggior numero di tamponi: 20.331). Mentre nubi si addensano sul fronte dei decessi che oggi toccano quota 133, contro i 34 di ieri e i 92 di mercoledì. Numero che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a 25.665. Cala invece il tasso di positività, oggi al 10.6%, contro il 13.7% di ieri. E scende anche il dato relativo ai ricoveri in terapia intensiva: oggi -7, per un totale di 466 posti letto occupati, mentre salgono quelli negli altri reparti: +73 (complessivamente 3.436). I guariti/dimessi oggi sono 1.395.

I dati Covid delle province 

Tra le province lombarde, la più colpita dalla seconda ondata resta sempre Milano, con 565 contagi nelle ultime 24 ore, di cui 199 nel capoluogo. Ieri nella città metropolitana si erano registrati 753 nuovi casi, di cui 248 a Milano. Nelle altre province lombarde il maggior numero di contagi si registra oggi a Brescia, con 376 nuovi casi, meno della metà a Mantova: +158 positivi. Mentre Como registra 148 nuovi contagi in un giorno, Varese +144, Pavia +130, Sondrio +23, Monza e Brianza +106; Bergamo +65 contagi e Lodi +50. Numeri molto contenuti per Lecco, che fa segnare 29 positivi in più e Cremona che ne registra 18.

dati Covid Lombardia 8 gennaio
dati Covid Lombardia 8 gennaio

Covid, bollettino Italia / PDF

Sono 17.533 i nuovi positivi a Covid nelle ultime 24 ore in Italia, a fronte di 140.267 tamponi effettuati. Ma il dato più preoccupante arriva dai decessi: oggi 620, oltre 200 più di ieri, quando il conto delle vittime si fermava a quota 414. Numeri che portano il bilancio dei morti per Covid da inizio pandemia  a 77.911. In compenso scende il rapporto nuovi positivi-tamponi, oggi al 12,5%, contro il 14,9%di ieri. La regione con il maggior incremento di casi è il Veneto, con 3.338 contagi in un solo giorno, segue l'Emilia-Romagna con 2.026, terza la Lombardia con 1.963.

Lombardia in zona arancione fino al 15 gennaio

Non arriva come un fulmine al ciel sereno la decisione di inserire la Lombardia in zona arancione, ma certo fino all'ultimo in regione tutti hanno sperato di poter rivedere il giallo da lunedì 11 gennaio. E invece alla fine hanno pesato i dati e le indicazioni della Cabina di Regia in relazione all'andamento della curva epidemiologica in regione. Ed è andata pure bene, visto che la Lombardia ha un indice Rt da zona rossa, pari a a 1,27 (intervallo: 1.24- 1.3) il più alto, insieme a quello del Molise. Basti pensare che il governo aveva deciso di abbassare i coefficienti dell'indice Rt: con un Rt pari o superiore a 1.25 si sarebbe passati in zona rossa, con un Rt pari o superiore a 1 in quella arancione. Ma bisogna parametrare questo dato anche con gli altri 20 indici: questo spiegherebbe perché la Lombardia con un Rt a 1.27 sia in zona arancione e non rossa. La nuova ordinanza che vede il passaggio in arancione di Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto sarà in vigore da domenica 10 fino a venerdì 15 gennaio, data in cui scadrà il Decreto della Presidenza del Consiglio dei  ministri. Con il nuovo Dpcm, fa sapere il ministero della Salute, verranno valutate eventuali proroghe.

Fontana: modello a zone crea danni

Critico da sempre, e oggi che la Lombardia torna in arancione una volta di più, il governatore Attilio Fontana, che punta il dito contro il modello a zone del Governo. "La semplice definizione dei colori e delle relative fasce, basata su valutazioni che spesso cambiano con frequenza molto rapida vanno nella direzione opposta a quello che chiedono i cittadini e le imprese creando solo incertezze e danni economici rilevantissimi". Fontana ribadisce la necessità, su scala nazionale, di "un modello che vada oltre a valutazioni 'settimanali' e comunque basate sul breve periodo".

Screening nelle scuole superiori

In Lombardia partirà a breve una sperimentazione basata sullo screening di studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado per verificare concretamente l'incidenza del virus in questo ambito. A comunicarlo è stato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che in serata ha firmato l'ordinanza che prevede lo svolgimento delle lezioni per le scuole secondarie di secondo grado con la didattica a distanza al 100%, da lunedì 11 fino al 24 gennaio, così come anticipato ieri. Una decisione, si precisa dal Pirellone, che è evidentemente "frutto delle valutazioni e delle risultanze di carattere sanitario, condivise dalla Regione con il Comitato Tecnico Scientifico della Lombardia"

Soldi ai medici che fanno più vaccini

Dopo giorni di confronti, arriva l'accordo fra medici di famiglia e Regione Lombardia per la somministrazione dei vaccini anti Covid, che prevede, fra i punti salienti, la possibilità di procedere con le somministrazioni non necessariamente negli studi medici, ma anche e soprattutto in strutture esterne in collaborazione con enti locali, Ats e cooperative della medicina generale presenti sul territorio. Previsto anche un sistema di premi che scattano al raggiungimento di obiettivi di copertura. Missione: vaccinare il più possibile e in maniera efficiente i lombardi. In pratica, a partire da quando il medico assicura una copertura vaccinale pari al 20% degli assistiti (in particolare fragili e cronici) vengono riconosciute "delle aree di risultato economico", una sorta di incentivi. La premialità è stata definita indicativamente intorno a 1.500 euro al raggiungimento del primo livello di risultato.

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