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Bertolaso contro i medici gettonisti: “Sono una vergogna, fanno 15.000 euro in 10 giorni e poi vanno alle Maldive”

L’assessore al Welfare si scaglia coi professionisti che lavorano nel pubblico tramite cooperative privati mentre “altri medici devono farsi il mazzo per stipendi ridicoli”. La Regione ha provato a vietarli, ma il Tar ha bloccato il provvedimento

Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia

Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia

“I gettonisti sono la vergogna della sanità pubblica. Sono quelli che in 10 giorni si fanno 15.000 euro e poi per altri 20 giorni se ne vanno in vacanza alle Maldive mentre altri continuano a farsi il mazzo per stipendi ridicoli”. Non usa messe misure Guido Bertolaso, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia. È suo obiettivo – più volte dichiarato – mettere fine all’era dei cosiddetti gettonisti, cioè quei medici e infermieri che lavorano negli ospedali pubblici tramite cooperative private e vengono remunerati per singola prestazione.

Questi professionisti, largamente utilizzati nei pronto soccorso, sono pagati cifre enormemente superiori rispetto ai medici assunti per concorso nonostante spesso non siano preparati né formati per operare nei reparti dove spesso lavorano. Il loro servizio, per usare le parole dell’Autorità anti-corruzione, è caratterizzato spesso da “inadeguatezza” e “scarsa affidabilità”.

Circolo vizioso

Non solo, la convenienza a lavorare per le cooperative ha spinto molti medici a licenziarsi dal pubblico per poi rientrarvi da privato, in modo da guadagnare anche diverse migliaia di euro in pochi giorni. Un sondaggio del sindacato medico Cimo di due anni, ha rilevato che il 37,6 per cento dei medici affermava di voler abbandonare il posto di lavoro nel pubblico, sottopagato e troppo faticoso, per entrare in una cooperativa privata, in modo da lavorare meno e guadagnare di più.

Il divieto e il ricorso

Per contrastare questo circolo vizioso, a dicembre 2023 la Giunta di Regione Lombardia ha approvato una delibera che vietava il ricorso ai cosiddetti “medici gettonisti” e impediva il rinnovo dei contratti ancora in vigore. Tuttavia, l’8 marzo 2024, dopo un ricorso di Gapmed, una delle società private che impiegano medici “gettonisti”, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Lombardia ha sospeso in via cautelare questa delibera, specificamente nella parte che impediva l’autorizzazione di nuovi contratti di esternalizzazione per servizi sanitari essenziali, come l’assistenza nei pronto soccorso.

L'assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha dichiarato che l’ordinanza del Tar non modifica l’azione della Regione riguardo ai gettonisti, sottolineando che la sospensione del divieto non obbliga la Regione a stipulare nuovi contratti di esternalizzazione. Ma la questione rimane, per ora, aperta.