Calcio, "se mio figlio non gioca ti taglio la testa". La minaccia di un padre al dirigente

Il tutto durante una partita Under 17 perché il ragazzo non era tra gli undici titolari

Una partita di calcio giovanile

Una partita di calcio giovanile

Avellino, 3 ottobre 2022  -Come se non bastassero insulti e risse ora arrivano anche minacce di morte per una partita di calcio fra ragazzini e il protagonista ancora una volta è un papà:  "Ti taglio la testa e la metta in valigia"  ha urlato con la bava alla bocca  al dirigente del settore giovanile dell'Avellino Calcio, "colpevole", insieme all'allenatore della formazione Under 17, di tenere tra le riserve il proprio figlio.  Il grave episodio, sul quale indaga la Procura,  è accaduto durante la partita con i pari età della Viterbese, finita 2-2, disputata ieri sul campo di Venticano. Il dirigente, Giuliano Capobianco, ha presentato una denuncia dopo che, in seguito alle minacce, l'uomo ha anche tentato di aggredirlo.

Il giorno precedente, sugli spalti del Partenio-Lombardi, un altro genitore, padre di un ragazzo non più tesserato con l'Us Avellino, aveva insultato e colpito con un pugno, andato a vuoto, un giornalista dell'ufficio stampa, a sua volta accusato di non aver valorizzato le qualità calcistiche del figlio.

Il presidente dell'Us Avellino, Angelo Antonio D'Agostino, ha espresso solidarietà e sostegno ai propri tesserati. Sul caso è intervenuto il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli. "È vergognoso e inqualificabile -scrive- che genitori di giovani calciatori arrivino a minacciare il responsabile del club nel quale gioca il figlio perché quest'ultimo non viene fatto giocare. La Lega Pro condanna senza se e senza ma questi episodi di violenza agli antipodi con i principi fondamentali del nostro calcio. Ci auguriamo -conclude Ghirelli- che la giustizia ordinaria faccia i giusti approfondimenti del caso".