PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Colpito da ictus a 101 anni: Alberto salvato in un’ora

Arrivato in codice rosso al Pronto soccorso di Cremona da Genivolta, è stato trattato tempestivamente dai sanitari che hanno evitato il peggio.

Un intervento chirurgico (Archivio)

Un intervento chirurgico (Archivio)

Cremona, 16 ottobre 2024 – Sessanta minuti che salvano la vita. È la storia di Alberto, 101 anni compiuti, che qualche giorno fa è stato colpito da un malore improvviso, un ictus ischemico, mentre pranzava a casa con la moglie novantatreenne.

Arrivato in codice rosso al Pronto soccorso di Cremona da Genivolta, afasico e con emiplegia destra, è stato trattato tempestivamente dai sanitari che hanno evitato il peggio. Alberto, nonostante l’età, prima dell’evento acuto era autonomo e in buona salute, il suo quadro clinico complessivo ha permesso di agire in emergenza. Sì, perché all’ospedale di Cremona quello per il trattamento dell’Ictus è un percorso multidisciplinare consolidato che vede la Neurologia diretta da Stefano Gipponi centro di riferimento del sud della Lombardia.

Il signor Alberto è stato gestito con tempestività dal personale del 112, trasportato in ambulanza e trattato nell’immediato dall’équipe di Pronto soccorso di Cremona (diretta da Francesca Co’), in particolare dalla dottoressa di turno Patrizia Arisi che ha allertato neurologi, neuroradiologi e rianimatori. Il paziente è stato trasferito tempestivamente in Neuroradiologia (diretta da Claudia Ambrosi) per la valutazione diagnostica.

Subito dopo è entrato nella sala di angiografia per l’intervento di Trombectomia meccanica eseguito da Emilio Giazzi (neuroradiologo) in collaborazione con l’anestesista Ajour Ahmed. Poi il ricovero nella Stroke Unit della Neurologia. Tutto questo è accaduto in sessanta minuti.

Come spiegano Alessia Giossi (Neurologa referente della Stroke Unit) e la collega Alessia Putortì che ha seguito il caso in tutte le fasi applicando il Codice Ictus: “Il paziente è arrivato in ospedale con un ictus ischemico causato dall’occlusione di un grosso vaso (l’arteria cerebrale media sinistra) e non poteva muovere l’intero lato destro del corpo né parlare”.

“Nonostante l’età avanzata, c’erano le condizioni cliniche per intervenire e procedere con la trombectomia meccanica, così il vaso è stato riaperto salvando il paziente da una situazione di estrema gravità”, precisa Ambrosi. Grazie alla collaborazione di specialisti e infermieri: “Il signor Alberto è tornato quasi completamente alla condizione di salute originaria (prima dell’Ictus). Quando ha lasciato la Neurologia aveva ripreso a parlare e a camminare. Merito anche dei fisioterapisti che hanno cominciato subito un programma di mobilizzazione”.