Cremona, uccise la madre a coltellate. Niente carcere per Younes el Yassire: in comunità

L’omicidio a settembre 2021 al Cambonino: il 36enne ritenuto incapace di intendere e volere

Younes El Yassire con la madre Fatna Moukhrif

Younes El Yassire con la madre Fatna Moukhrif

Cremona, 13 dicembre 2022 - Totalmente incapace di intendere e volere e il marocchino Younes el Yassire, 36 anni, non andrà in galera. Ma neppure nelle strutture che hanno sostituito i manicomi criminali, cioè gli attuali Rems, perché in tutta Italia non c’è un solo posto. E così andrà in una comunità a Valchiusa, in Piemonte. Ieri si è celebrato il processo contro l’uomo che il 23 settembre dello scorso anno in casa sua, nel quartiere Cambonino, durante un litigio prese due coltelli e ammazzò la madre, tagliandole la gola. Il delitto venne scoperto dal padre, un ambulante, al ritorno dal lavoro. Solitamente la moglie lo accompagnava ma quel giorno aveva voluto restare a casa e poi, aveva litigato con il figlio.

L’assassino venne trovato dalle forze dell’ordine la sera in città, mentre vagava senza meta, e fu arrestato. Younes da tempo soffriva di depressione, per la quale era in cura. Non si era rimesso dalla fuga della moglie che nel 2018 lo aveva abbandonato prendendo con sé il loro figlio di quattro anni e facendo ritorno in Marocco. Da quel momento l’uomo era entrato in un vortice depressivo dal quale non era più uscito e bersaglio delle sue crisi era diventata la madre. Quando smetteva di curarsi diventava aggressivo e la sua follia, quel giorno, si era sfogata con la madre, uccidendola.

In aula due psichiatri, Giacomo Filippini e Mario Massimo Mantero hanno spiegato ai giudici la malattia di Younes e riferito che in carcere l’uomo è stato curato e ha mostrato qualche segno di ripresa. Il pm Francesco Messina non ha inteso ascoltare troppo i due psichiatri e ha chiesto alla corte di condannare l’imputato a dieci anni da passare in un Rems. Ma di posti non ce ne sono in queste strutture e quindi i giudici hanno deciso che Younes venga destinato nel residence di Valchiusa e resti lì in libertà vigilata.