Detenuto tenta di fuggire dal carcere di Cremona fingendosi un operaio: inseguito e preso

La fuga è durata pochissimo, l’uomo è stato bloccato nei pressi dell’ospedale. La denuncia del Sappe: le tentate evasioni ormai sono una mera statistica

Il carcere di Cremona

Il carcere di Cremona

Cremona, 20 magggko 2024 . -  Tentata evasione di un detenuto dall'area verde del carcere di Cremona.

Lo rende noto il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che prendo posizione contro l'accaduto. Alfonso Greco, segretario del Sappe della Lombardia, ricostruisce l'accaduto: "Un detenuto di origine italiana, all'uscita dall'area verde, invece di fare rientro in sezione si è diretto verso l'intercinta dove l'unica sentinella della polizia penitenziaria presente non ha visuale e, approfittando di alcuni lavori di spurgo nelle vicinanze della porta carraia, ha tentato di farsi passare per un addetto ai lavori. La collega si è insospettita e il detenuto ha iniziato a correre, scavalcando il block house. Grazie all'intervento della polizia penitenziaria, l'uomo è stato ripreso nei pressi dell'ospedale e riportato in carcere".

"Oramai anche i tentativi di fuga dei detenuti, sia che avvengano dagli ospedali, dai tribunali o dagli istituti di pena stanno diventando una mera statistica", dice Greco complimentandosi con la polizia penitenziaria "che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici". Per il sindacalista, "aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all'ordine del giorno. È per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale". 

Torna a sollecitare "provvedimenti urgenti" il segretario generale del Sappe, Donato Capece, a cominciare da "un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di polizia penitenziaria durante la permanenza e l'espiazione di pena in carcere" e dalle "espulsioni di tutti i detenuti stranieri in Italia, spesso protagonisti per più gravi eventi critici in carcere". Per il segretario generale, "servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta. Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci".