Lotta ai disturbi alimentari: a Crema una task-force di esperti. Ecco come funziona

L’ha creata l’Asst cremasca dove i pazienti tra i 15 e i 19 anni sono 54. Ne fanno parte psichiatra, psicologi, terapista riabilitativo e dietista

Minorenni in Pediatria all’ora del pasto con l’équipe di psicologi e alimentaristi

Minorenni in Pediatria all’ora del pasto con l’équipe di psicologi e alimentaristi

Crema (Cremona) – Un’équipe formata dall’Asst di Crema per monitorare i disturbi alimentari. Questa la novità annunciata nella Giornata dedicata ai disagi psichici che nel Cremasco riguardano 54 malati, in gran parte minorenni. Si tratta per lo più di ragazze fra i 15 e i 19 anni, anche se si nota un progressivo abbassamento dell’età d’esordio. Tra i disturbi per cui viene richiesta una presa in carico va per la maggiore l’anoressia seguita dalla bulimia e dal disturbo di alimentazione incontrollata. L’équipe, formata da uno psichiatra, due psicologi, un terapista della riabilitazione psichiatrica e un dietista, ha l’obiettivo di garantire una risposta efficace per fare in modo che le vittime e le loro famiglie non si sentano sole.

Per lungo tempo, la presa in carico di pazienti con questi disturbi nel Cremasco è stata frammentaria, senza una visione specialistica né un lavoro multidisciplinare che consentisse di accogliere bisogni così complessi. "In ambito scolastico i disturbi sono stati affrontati attraverso la Rete scuole, che promuove la salute e i programmi contenuti nel catalogo “La Salute a scuola: progettare in Rete“ – spiega Laura Rubagotti, responsabile della struttura Promozione della salute e Prevenzione fattori di rischio comportamentali – È stata effettuata una mappatura degli sportelli psicologici scolastici per favorire la relazione tra professionisti, insegnanti, alunni, famiglie. In alcuni istituti sono stati avviati programmi di educazione rivolti agli studenti e focalizzati sulla messa in discussione dell’ideale di magrezza proposto dai media. Sono stati inoltre organizzati incontri di informazione e sensibilizzazione in molti comuni del territorio".

Alla base di tutti questi disturbi vi è spesso il tentativo di raggiungere gli ideali di perfezione che la società impone oppure cercare di essere una figlia perfetta per non deludere le aspettative degli altri e della famiglia. È necessario agire sul contesto familiare per smorzare il senso di colpa e rendere i parenti una risorsa in più nel percorso di cura.