
Le Suore Adoratrici
Rivolta d'Adda (Cremona), 15 maggio 2020 - È una strage, quella che il coronavirus ha compiuto nell’istituto delle suore Adoratrici di Rivolta d’Adda, dove si trovano in maggior parte sorelle anziane di questa congregazione. In due mesi, infatti, sono decedute a causa del virus 17 suore.
A marzo, quando è scoppiata la pandemia, il virus si è insinuato nell’istituto Santa Maria e nella casa madre e ha interessato 62 consorelle, che in breve si sono ammalate. Ben 52 hanno mostrato i sintomi della malattia e in circa un mese in 17 non ce l’hanno fatta. Con il passare dei giorni e grazie alle cure e alle amorevoli attenzioni portate dalle altre consorelle, molte delle suore sono riuscite a guarire. La scorsa settimana sono stati eseguiti i tamponi su 45 consorelle che hanno terminato il periodo di quarantena e da venerdì sono arrivati gli esiti che hanno riempito il cuore di gioia a suor Paola, la responsabile. «Ringraziando il Signore, ben 44 tamponi hanno dato esito negativo. Al momento attuale c’è ancora una consorella malata, che speriamo si rimetta presto – ha raccontato suori Paola –. Il pensiero è per le consorelle che non ce l’hanno fatta e in particolare per suor Alfredina, che avrebbe compiuto 100 anni il mese prossimo. La cara sorella ha combattuto e vinto il male, ma poi la battaglia l’ha fiaccata così tanto che, all’indomani della sua completa guarigione, ha esalato il suo ultimo respiro, attorniata dall’amore delle sue consorelle. Il venerdì suor Alfredina aveva ricevuto la bella notizia che il suo tampone era negativo, ma ha gioito solo un giorno, perché il sabato ha chiuso gli occhi per sempre. Siamo invece molto contente per suor Ambrogina, che ha compiuto lunedì scorso 101 anni e ha festeggiato anche con la notizia che ha battuto il coronavirus e il suo tampone è risultato negativo".
Il virus si è insediato nell’istituto agli inizi di marzo, quando ancora non si conosceva bene quanto si potesse propagare velocemente e quando, chi poteva frequentare per lavoro l’istituto, non era ancora munito dei dispositivi di protezione. Sembra certo che nessuna delle persone addette a compiere le pulizie all’interno della casa madre e dell’istituto Santa Maria abbia avuto nei primi giorni di marzo i Dpi necessari per salvaguardare sia se stesso, sia le suore.