Stadio Zini, la concessione alla Cremonese al vaglio dell'Anticorruzione

L'Anac ha ribadito di ritenere illegittimo l'affidamento dello stadio alla società grigiorossa, ma il Comune e il sodalizio di via Postumia difendono la correttezza delle operazioni compiute

Lo stadio Zini di Cremona

Lo stadio Zini di Cremona

Cremona, 18 maggio 2023 – Al di là di quello che succede sul rettangolo verde, quando scende in campo la squadra grigiorossa, si sta facendo sempre più “calda” la partita che coinvolge lo “Stadio Zini” a Cremona.

In effetti l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha ribadito di ritenere illegittima la concessione con la quale il Comune di Cremona ha aggiudicato lo stadio alla società di via Postumia. Entrando nel particolare, sono stati posti in discussione il canone di un euro a stagione (considerato del tutto inidoneo rispetto al tipo di affidamento), l’affidamento disposto all’US Cremonese in assenza di gara o altre procedura di selezione pubblica, l’assegnazione dell’impianto al sodalizio grigiorosso in via discrezionale e l’utilizzo di molteplici clausole di rinnovo considerate illecite.

Tra i “nodi” sollevati dall’ANAC, anche l’inosservanza delle norme del codice dei contratti e l’illegittimità della previsione anticoncorrenziale, che obbliga un eventuale terzo acquirente al rimborso delle spese sostenute dalla società concessionaria durante la concessione medesima.

Di tutto questo l’ANAC ha avvisato l’Amministrazione Comunale di Cremona lo scorso dicembre, al termine di ispezioni e sopralluoghi che hanno fatto emergere questo quadro che ha portato l’Autorità Anticorruzione a chiamare l’ente locale ad adottare le azioni più opportune a tutela dell’interesse pubblico e ad applicare immediatamente la disciplina di settore. Una tesi ben precisa, alla quale il Comune di Cremona ha risposto sottolineando che l’US Cremonese è stata individuata quale l’unico possibile concessionario in assenza di gara, mentre il canone fissato ad un euro a stagione ha avuto lo scopo di garantire la presenza di un gestore dello stadio. Un incarico improponibile per le società piccole, che con i loro ricavi non possono mantenere una struttura così impegnativa.

Il Comune di Cremona ha comunque accolto l’invito dell’ANAC nella parte relativa alla decisione di non applicare la clausola relativa al rimborso del concessionario delle spese sostenute al momento della vendita dell’immobile. Tesi che, unite alla posizione dell’US Cremonese, che ha evidenziato che la ristrettezza dei tempi a disposizione per l’adeguamento dello stadio dopo la promozione dalla B alla A hanno, di fatto, ridotto i controlli del concedente, non hanno comunque fatto venire meno i rilievi dell’ANAC, che ha confermato i rilievi e le criticità già espressi in precedenza. In particolare sono stati evidenziati la gestione concessa in via esclusiva nell’ultimo ventennio alla società grigiorossa e il rinnovo della concessione senza alcuna apertura di mercato che, nei fatti, ha consentito significativi vantaggi economici al concessionario, che dopo questi primi venti anni ne avrà a disposizione altri quindici. Tesi e antitesi che garantiscono fin d’ora che questa “partita” andrà certamente ai “tempi supplementari”.