Ucciso il manager scomparso a Istanbul: Alessandro Fiori trovato morto

Il 33enne di Soncino trovato con il cranio fracassato. La pista: omicidio

Alessandro Fiori

Alessandro Fiori

Soncino (Cremona), 30 marzo 2018 - Alessandro Fiori è morto. Il caso del manager lombardo, sparito da due settimane a Istanbul, si è sciolto nel peggiore dei modi: l’hanno trovato mercoledì con la testa fracassata. Il cadavere è stato ripescato dal mare e aveva la faccia piena di lividi e cicatrici, al punto tanto che la polizia turca non ha capito subito di chi si potesse trattare. Solo dopo alcune ore è spuntata l’ipotesi che quel corpo martoriato appartenesse al 33enne scomparso. Così, nel pomeriggio è stato contattato il padre Eligio, che da giorni si trovava sul Bosforo per cercare tracce del figlio. All’uomo hanno chiesto di <WC1>prelevare il suo Dna <WC>per compararlo con l’uomo ripescato dalle acque. 

Ma lui, in compagnia del fratello Sergio, che l’aveva raggiunto da poco, si è fiondato in obitorio e ha riconosciuto nel corpo le fattezze del figlio. Da quel momento si è aperta la caccia ai colpevoli. Difficile credere che Alessandro Fiori si sia ucciso, senza motivo, senza lasciare uno scritto e lontano da casa. La polizia turca sta interrogando ore il tassista che avrebbe accompagnato Alessandro in albergo. Guardacaso, davanti all’hotel, in un cestino dell’immondizia, sono spuntati il portafogli vuoto dell’italiano e il suo cellulare. Elementi chiave di un giallo che si complica di ora in ora. Alessandro Fiori era in Turchia dal 12 marzo. Era partito all’improvviso da Malpensa. Sembra certo che il manager soncinese dovesse incontrare una ragazza americana, alla quale sembra fosse legato da una relazione. Lei lo aveva avvertito che sarebbe passata dalla Turchia. Per questo Alessandro era partito in fretta, senza portare con sé le medicine che lo aiutavano per problemi depressione, con uno zaino con dentro poche cose. Un testimone italiano, che avrebbe fatto il volo con lui, ha raccontato che oltre al cellulare ritrovato a Istanbul, Alessandro ne aveva un secondo, nuovo, del quale i parenti non sapevano nulla. 

La polizia turca ha appreso alcuni dettagli dal tassista, che è comunque sospettato di aver consegnato il suo passeggero a una banda di rapinatori. Fiori ha effettuato un prelievo di circa duemila euro con il suo bancomat. Poco dopo, resta traccia di un tentativo di un ulteriore prelievo di contanti da 7mila euro. Difficile che sia stato Alessandro a provarci: sapeva bene che il plafond della carta era di tremila euro mensili. Due le possibilità: o il manager è stato costretto a chiedere quella somma, o qualcuno ha preso il portafogli e il bancomat e ha cercato di effettuare il prelievo impossibile. Questo accade fra martedì 13 e mercoledì 14 marzo, giorno in cui di Fiori non c’è più alcuna traccia. Il cellulare scarico e il portafogli sono nascosti nel bidone dell’immondizia, sotto carta di giornale. Il ritrovamento del cadavere sembra confermare lo scenario di un omicidio brutale. Tuttavia, gli inquirenti turchi non scartano a priori neppure l’ipotesi di un suicidio, magari legato alla depressione. Tesi respinta come illogica dalla famiglia che, dopo avere sperato di ritrovarlo ancora vivo, ora si sta occupando di riportarne i resti in Italia. L’arrivo è previsto domani, lunedì l’ultimo saluto.