
Riconoscimento del Comune a Daniele Rizzi
Crotta d'Adda (Cremona) - Grazie Daniele. Il Comune di Crotta (con il sindaco Sebastiano Baroni e l’assessore Mario Rizzi, fratello del premiato) ieri pomeriggio ha consegnato una targa di riconoscimento a Daniele Rizzi, il 50enne che una settimana fa ha strappato dalle acque dell’Adda il 41enne marocchino J.S., il quale pur non sapendo nuotare si era tuffato per prendere la figlia di cinque anni portata lontano dalla corrente. Rizzi ha ripescato l’uomo, oramai privo di conoscenza, questione di una manciata di secondi e sarebbe morto affogato. Lo ha portato a riva e gli ha praticato il massaggio cardiaco, così come aveva imparato nei corsi svolti nell’azienda per cui lavora. Un massaggio lungo, fino a quando J.S,, ha ripreso a respirare.
Cosa è successo quel sabato? "Stavo pulendo la barca sull’angolo della spiaggia opposta, schiamazzi ce n’erano e subito non mi sono accorto di quello che stava accadendo. È stata una signora a chiamarmi chiedendomi “Lei sa nuotare?“, era già corsa un’altra persona, abbiamo recuperato la bambina che era vicina a riva. Il padre era già al largo, in quel punto il giro d’acqua anche per chi sa nuotare è pericoloso. Ho acceso la barca e sono andato".
Il padre istintivamente si era tuffato... "Si è buttato per prendere la bimba, essendo piccola è stata subito trasportata via. L’istinto gli ha detto buttati, ha fatto bene, poi è successo l’inevitabile".
Cosa ha fatto appena arrivato a riva? "Il cuore non lo sentivo, ho praticato il massaggio come ho imparato ai corsi fatti al lavoro, è andata bene. Poi ha cominciato a respirare. Era incosciente. L’ho messo in posizione di sicurezza, respirava, sembrava riprendersi, poi sono arrivati i soccorsi. Ero da solo, poi è arrivato il vicesindaco Andrea Castelvecchio, che era in giro in canoa, intanto che praticavo ancora il massaggio lui chiamava i soccorsi. La zona purtroppo è piuttosto difficile da raggiungere ed è molto pericolosa".
Come si sente adesso? "È una settimana che non vado in barca, e prima andavo tutti i giorni. Ne ho risentito anch’io. Non conosco neppure il nome di quel signore. Mi hanno detto che abita a Caorso: l’ho visto alzarsi. Sapevo che a casa ci tornava, è stata una cosa che mi ha dato molta soddisfazione".
È contento per il riconoscimento del suo paese? "Sì, ho trovato una lettera ieri con cui mi invitavano oggi al municipio. Mi fa molto piacere".