GABRIELE MORONI e PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

"Sabrina fu ammazzata". Il perito incastra Pasini

L’avvocato della famiglia Beccalli: " Emorragia e tracce di antimonio limitate all’area della frattura dicono che non è un’overdose"

Sabrina Beccalli insieme ad Alessandro Pasini, l’uomo accusato dell’omicidio

Crema - «La perizia inchioda Pasini alle sue responsabilità". È il lapidario giudizio dell’avvocato Antonino Andronico, che tutela gli interessi della famiglia Beccalli, la donna di 39 anni morta all’alba di Ferragosto, bruciata la sera stessa nella sua auto, a Vergonzana, da Alessandro Pasini, l’uomo che è in carcere con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. La consulenza, firmata dal medico legale Cristina Cattaneo, mette dei punti fissi, come il fatto che la donna non possa essere morta per cause naturali o per overdose, così come le macchie ematiche trovate nell’appartamento non concordano con la tesi di Pasini di una perdita di sangue dalla bocca e dal naso di Sabrina. "L’esame del capello – riprende l’avvocato – dice senza ombra di dubbio che Sabrina da mesi assumeva sostanze stupefacenti, ma non dice che è morta per overdose. Anzi".

Ma non c’è neppure la prova contraria. "Per quello c’è la testimonianza della vicina di casa che ha sentito due volte una voce di donna chiedere disperatamente aiuto e poi il rumore di una porta che sbatte. Chi muore per overdose non grida. Inoltre i Ris indagheranno su quel colpo che potrebbe essere anche di pistola, visti i residui di antimonio e di piombo ritrovati solo sulla mandibola. Infine, la micro emorragia riscontrata nell’encefalo indirizza verso un forte trauma e non verso l’overdose". Ma i due elementi potrebbero essere stati sprigionati dalle fiamme che hanno bruciato l’auto. "Sì? Allora ci dovrebbero spiegare perché antimonio e piombo sono presenti solo sulla mascella e non su tutte le ossa. I due elementi sono in forma globulare che non è compatibile con la contaminazione. Infine un testimone ha sentito due esplosioni prima di vedere l’incendio. Gli pneumatici sono quattro e anche questa testimonianza è poco compatibile con la tesi del loro scoppio. Attendiamo le conclusioni dei Ris che devono fare luce sui punti ancora oscuri della vicenda".