REDAZIONE CREMONA

Profughi, il prefetto valuta la ricetta anti speculazione

Il Prefetto di Cremona prende tempo per valutare la proposta dei Comuni cremaschi di ospitare due profughi ogni mille abitanti, ma con la mediazione di Caritas, evitando le convenzioni con i privati di Daniele Rescaglio

I sindaci del Cremasco hanno presentato un protocollo d’intesa al prefetto

Crema, 22 agosto2015 - Il Prefetto di Cremona prende tempo per valutare la proposta dei Comuni cremaschi di ospitare due profughi ogni mille abitanti, ma con la mediazione di Caritas, evitando le convenzioni con i privati. Sono questi i contenuti del protocollo di intesa che i sindaci del Cremasco hanno presentato giovedì mattina al prefetto Paola Picciafuochi. Sono diversi gli obiettivi della proposta, di fatto già abbozzata durante l’incontro tra sindaci e prefetto a Crema: evitare le speculazioni di privati che prenderebbero solo 200 euro di affitto al mese per immigrato e garantire una integrazione vera a queste persone. La Caritas andrebbe in questo modo ad occuparsi del vitto, i vestiti e tutte quelle azioni, compresi i corsi di alfabetizzazione, utili per l’integrazione. Nel Cremasco, se questa proposta fosse accolta dalla Prefettura che andrebbe a siglare il protocollo, sarebbero previsti al massimo trecento migranti. Il tutto per evitare che si ripetano casi come quello di Chieve, che si è trovato a subire una situazione sicuramente non facile come testimoniano le diverse iniziative intraprese dal Comitato di Cittadini Chievesi.

«Il Prefetto non ci vuole ricevere, nonostante abbia tra le mani la lettera che ha ricevuto con tutte le nostre firme» spiega Dario Longhi del comitato che da giovedì si è visto anche oscurata la pagina Facebook senza saperne il motivo. Solidarietà al comitato è arrivata anche dal sindaco di Chieve, Davide Bettinelli, attraverso un post su Facebook. «Mi sento ufficialmente (cercando di fugare ogni possibile dubbio) di deprecare l’ignobile gesto della chiusura della pagina Facebook del comitato. Come amministrazione comunale condanniamo ogni gesto che può solo portare altra tensione a quella già esistente – scrive il sindaco – l’amministrazione è essa stessa simbolo di democrazia (incarnandola) e libertà anche di pensiero (checchè se ne dica). Quindi esprimiamo solidarietà al comitato per l’accaduto auspicando che questi gesti restino fini a se stessi e non sfocino in ben più gravi dimostrazioni. Confermo inoltre la notizia della diminuzione dei migranti presso la struttura». Ora nei sei appartamenti della Garbata Accoglienza sono ospitate 31 persone.