I giornalisti in erba hanno intervistato il Dirigente Attilio Maccoppi. Perché ha organizzato il festival della lingua madre? "Questa iniziativa è in continuità con una manifestazione dello scorso anno che aveva come tematica “La pace nel mondo”. La prima parte del progetto, con l’aiuto dell’insegnante di religione Emanuela Leva, si è svolta con un dibattito con Enrico Fantoni, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Crema, Geneviève Makaping, antropologa, originaria del Camerun e l’assessore del comune di Crema Emanuela Nichetti. Ritengo importante che la scuola metta al centro della progettualità la diversità come ricchezza. La valorizzazione della lingua madre favorisce il dialogo e supporta l’istruzione".
Com’è andata la manifestazione? "Sono molto soddisfatto della partecipazione dei docenti, degli studenti e soprattutto del coinvolgimento delle loro famiglie, circa cinquecento, che hanno portato alla manifestazione un valore aggiunto. La scuola si è aperta alla comunità e il numero delle presenze è stato significativo per condividere il messaggio che ogni lingua è importante e soprattutto è determinante riconoscere e valorizzare un aspetto importante della storia di ciascuno, nell’ottica che ogni cultura vale al pari di ogni altra".