
Emanuele Vetere
Cremona, 23 luglio 2020 - Torna a casa oggi nella sua Ripalta Cremasca Emanuele Vetere, il parà di 31 anni, della caserma Col Moschin di Livorno, morto a Piombino dopo un lancio da un traliccio mentre eseguiva un allenamento di base jumping. L’autorità giudiziaria ha fatto eseguire l’autopsia e ieri ha liberato la salma perché la famiglia provveda ai funerali. Vetere arriverà nella casa di famiglia oggi nel tardo pomeriggio. I funerali si svolgeranno a Palazzo Pignano domani alle 10, ossia dove la famiglia ha vissuto a lungo prima di trasferirsi alla frazione San Michele. Al termine della funzione la bara sarà portata alla frazione Zappello e seppellita nel locale cimitero.
Sulle cause che hanno portato alla morte del parà cremasco, in forza all’esercito italiano da una decina di anni, c’è un’inchiesta della magistratura per stabilire cosa abbia portato al decesso del giovane, persona esperta e preparata. Tra le ipotesi, la mancata apertura del paracadute che non ha consentito a Vetere di toccare terra correttamente dopo il lancio. Del resto la sua passione per il base jumping era nota fra chi lo conosceva e un traliccio alto 60 metri pare sia struttura adatta per questo genere di pratiche sportive. Questa volta però qualcosa non ha funzionato, forse lo stesso paracadute che la procura di Livorno ha fatto sequestrare dai carabinieri, che conducono le indagini di polizia giudiziaria. Si ipotizza un malfunzionamento del dispositivo sportivo e ci sarà una perizia in merito. Tra le prime ipotesi era stata avanzata anche quella di una caduta mentre si arrampicava sulla sommità del traliccio per cercare il punto di lancio, ma la distanza del cadavere dalla struttura sembra compatibile davvero con un salto per il base jumping.