Auto incendiata a Offanengo, incubo piromane

Dopo mesi di silenzio, un nuovo rogo fa partire l’allarme

L'auto incendiata

L'auto incendiata

Offanengo (Cremona), 16 novembre 2018 - A volte ritornano. Da tempo nel Cremasco, in un raggio d’azione di pochi chilometri, le auto prendono fuoco. Ma non solo, anche una cascina e una discarica a cielo aperto in mezzo ai campi. Tutti incendi dolosi o per i quali il dolo non si è potuto accertare, ma neppure escludere.

L’altra notte l’ultimo episodio. A prendere fuoco una Peugeot 508 di proprietà di un dipendente della Coim che abita a Cumignano sul Naviglio. Le fiamme sono divampate poco prima della mezzanotte nel parcheggio dell’azienda offanenghese e nonostante il pronto intervento della squadra antincendio della Coim e dei vigili del fuoco, l’auto è andata distrutta. Il sospetto che il piromane sia tornato è forte, anche perché l’auto era in ottimo stato. Sempre a Offanengo, quest’anno un’altra auto ha preso fuoco, in quel caso dolo certo. Gli incendi sospetti partono da Crema, passano per Cremosano, arrivano a Casaletto Vaprio e poi scendono verso Offanengo. Il primo episodio alle 4 del mattino del 9 marzo in città, in via Macello, in un caseggiato, dove qualcuno ha dato fuoco a una Alfa Romeo 147 parcheggiata in cortile. La notte successiva ha preso fuoco una Peugeot 308 parcheggiata in via Cadorna. L’auto apparteneva a una donna che abita nei pressi.

Il 12 marzo ad andare a fuoco è stato un furgone nuovo a Casaletto Vaprio. Qualcuno ha dato fuoco a uno pneumatico del mezzo. Il proprietario si è accorto delle fiamme ed è riuscito a spegnerle prima che distruggessero il suo mezzo, che aveva poche settimane di vita. La settimana successiva a Offanengo alle 3.30 è bruciata una Nissan Micra. Anche qui si è trattato di un incendio doloso. Il 1° aprile alle 4.30 del mattino a Cremosano a prendere fuoco era stata una Toyota Aygo e il 1° maggio una vecchia Punto. A maggio fiamme in una discarica in mezzo ai campi, a soli 200 metri dalla cascina Colombara, che prenderà fuoco il 29 giugno. Da allora più niente, fino a l’altra notte.