La Cava Alberti finisce sotto la lente della Procura

Aperto un fascicolo sull’acquisto e sul materiale presente nel terreno. La prossima settimana è in programma un sopralluogo dell’Arpa

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di Pier Giorgio Ruggeri

La procura di Cremona apre un fascicolo d’inchiesta, dopo l’esposto presentato da Ettore Aschedamini in merito all’acquisto della Cava Alberti e a quello che dovrebbe trovarsi nei due laghi e nel terreno. Inoltre, ha chiesto al Parco del Serio di consegnare l’analisi tecnica stilata dalla direttrice Laura Comandulli, studio presentato ai sindaci del territorio l’estate scorsa in base al quale è stato dato il via libera per presentare l’offerta all’asta (poi persa) e per poi acquisire gli ormai famosi 40 ettari di parco e non quale non vi sarebbe cenno di inquinamento e di rifiuti interrati. Infine, la prossima settimana nella cava arriverà l’Arpa per eseguire dei campionamenti. Ultimo, Aschedamini è stato contattato da “Striscia la notizia“, dall’inviato Gimmi Ghione che avrebbe dovuto venire giovedì scorso per un sopralluogo. Purtroppo il maltempo ha fatto saltare l’appuntamento. Una serie di notizie che vanno ad arricchire il già abbondante incartamento dell’acquisto di un pezzo considerevole di terra da parte del Parco de Serio, 40 ettari, che da grande affare rischia di trasformarsi in una grande beffa. Riassume la storia Ettore Aschedamini.

"Nel 2009 ho conosciuto in Franciacorta un emissario di un importante fondo statunitense che ha sede a Washington e filiale a Berlino. Loro erano interessati ad acquistare terreni anche da sistemare per trasformarli in campi da Golf. Dopo alcuni appuntamenti sono stato incaricato di studiare la possibilità di creare un campo da golf da 36 buche proprio qui a Crema, in quanto territorio equidistante da numerosi capoluoghi di provincia, vicino all’aeroporto di Orio al Serio e Milano Linate e zona molto suggestiva e di interesse turistico. Il terreno necessario per realizzare questo campo doveva andare da 100 a 130 ettari. Oltre ai 40 della cava Alberti, ho contattato gli otto proprietari dei terreni confinanti, ottenendo da loro la disponibilità a vendere. Poi però le cose si sono messe male e il progetto è saltato. Devo dire che abbiamo saputo che per qualche tempo lì c’era la discarica comunale, quando quella in provincia di Brescia ha avvertito che non sarebbe stato più possibile conferire i nostri rifiuti da loro e inoltre si dice che nei due laghi vi sono i rifiuti di una azienda alimentare e una chimica. Attendiamo il riscontro delle analisi dell’Arpa". Oltre a tutto questo, in Regione si sta muovendo Marco Degli Angeli, che ha chiesto l’accesso agli atti per verificare alcuni aspetti della vicenda, come la fidejussione non riscossa perché lasciata scadere.