
Una iena
San Daniele Po, 29 febbraio 2016 - Lungo il Po nel Quaternario scorrazzavano branchi di iene, uno dei carnivori più comuni oggi in Africa. La conferma arriva da un fossile recuperato su uno spiaggione del Po a Gerre de’ Caprioli: si tratta dell’osso sacrale di una iena maculata. Il fossile, materialmente ritrovato dal direttore del Museo paleoantropologico del Po di San Daniele Po, Simone Ravara, durante un’escursione di ricerca con altri membri del gruppo naturalistico paleontofilo della stessa cittadina, è stato immediatamente riconosciuto come appartenente a un grosso carnivoro, un’assoluta rarità per quanto riguarda i fossili del Po. «Pensare a branchi di iene che si muovevano a caccia di grandi erbivori sulla Pianura padana nel Quaternario è quantomeno inusuale e incredibile. Ma già come fu sorprendente il ritrovamento di un Neanderthal nei sedimenti del Po, tanto è esaltante il ritrovamento di un fossile di iena. Bisogna inoltre considerare che questo reperto va ad aggiungersi all’importante fossile di leopardo rinvenuto qualche tempo fa nel Po e sempre ospitato nell’ormai ricca realtà museale sandanielese» spiega Davide Persico, ricercatore universitario, sindaco di San Daniele Po e fondatore del Museo paleoantropologico. Lungo il Po è piuttosto difficile ritrovare resti di carnivori, sia perché erano in numero inferiore rispetto al numero delle prede, sia perché spesso con ossa di piccole dimensioni più facilmente i loro resti sono stati cancellati dal tempo.
L'esemplare in questione era quasi certamente un adulto di grandi dimensioni che poteva raggiungere, al pari delle iene viventi, un peso massimo di 90 chilogrammi. Il suo areale preistorico includeva gran parte dell’Europa per almeno un milione di anni fino al Pleistocene superiore. Si tratta, come dimostrano le ricerche sulla specie attuale, di un superpredatore organizzato in branchi a comportamento sociale complesso, di tipo più competitivo che cooperativo.
La società di questa iena è matriarcale con le femmine dominanti più grosse (60-90 chili) rispetto ai maschi (45-75 chili). La iena ha una incredibile adattabilità, è un cacciatore capace di nutrirsi anche di carogne, avendo la capacità di digerire pelle, ossa e altri resti animali. Il reperto, che tra l’altro sarà oggetto anche di una tesi di laurea, andrà a costituire insieme ad altri fossili rinvenuti recentemente lungo il Po, una nuova sezione del Museo dedicata ai carnivori che nella preistoria proliferavano lungo le rive del fiume. L’inaugurazione, con l’apertura ufficiale della nuova sezione espositiva, avverrà il prossimo 15 maggio, durante una giornata interamente dedicata al fiume e comprensiva di una crociera tematica pomeridiana.