«Quante volte, fratello?". "Cinque volte, padre". "Fanno cinque rosari e però riportami la bicicletta, altrimenti niente assoluzione". Dialogo fantastico tra il parroco don Lorenzo Roncali e il suo affezionatissimo ladro di biciclette. Sì, perché l’altra sera è sparita dal cortile di casa sua la quinta bici, che gli era stata regalata all’indomani di un furto da un commerciante del negozio di via Cadorna.
"Ho lasciato come ogni sera la bici nel cortile della casa parrocchiale, assicurata con una catena – afferma don Lorenzo – e ieri mattina, quando ho aperto la porta per andare a scuola con la bicicletta non c’era più". Bisogna dire che nel cortile della casa parrocchiale insistono anche il bar e la sede di Mcl-Movimento cristiano lavoratori e quindi c’è un certo via vai di persone. Non escluso che qualcuno abbia preso la bici non per rivendersela, ma per sfruttare il mezzo per arrivare più presto e con meno fatica a casa.
"Può darsi – riprende il parroco –. In effetti quella stessa bici lo scorso anno mi era stata portata via, ma dopo un paio di giorni alcuni ragazzi che frequentano l’oratorio, saputo del furto, hanno girato il quartiere e alla fine l’hanno trovata abbandonata a 500 metri da qui". Anche stavolta organizza delle ronde? "Io no, lo fanno i ragazzi e confido che la trovino. Anche perché mi serve per andare a scuola (due chilometri oltre il quartiere, ndr ). Con il traffico che si è creato per i lavori in tangenziale e le asfaltature, evito le code e arrivo prima".
Nei precedenti quattro furti, una volta la bici è stata ritrovata (l’ultima), la volta precedente gli era stata regalata dal ciclista, dopo il primo furto gliene hanno regalate addirittura due (entrambe sparite). "Vero , ma non posso sempre sperare che qualcuno si metta la mano sul cuore e mi porti una bicicletta in regalo. Spero invece che questi ladruncoli la smettano e si ravvedano".
A Crema rubano mille “due ruote“ all’anno, quasi nessuna recuperata. Si ritiene che ci sia un’organizzazione che prende i mezzi e li porta in altra città. "Non lo so, ma non penso che se questa organizzazione esiste, venga a rubare una bici dentro un cancello chiuso e dove non si vede. Più facile pensare che l’abbia presa qualche parrocchiano sprovveduto". E se il ladro venisse a confessare il furto? "Be’ il Papa predica il perdono, ma noi sappiamo che per meritarlo è necessario espiare". Quindi? "Qualche lavoretto all’oratorio c’è sempre da fare…".