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Faccende di casa, adesso ci pensa il 'maggiordomo' aziendale

Crema, il Comune mette personale a disposizione dei dipendenti di PIER GIORGIO RUGGERI

IDEA Il palazzo comunale L’amministrazione cerca di venire incontro ai lavoratori con nuove iniziative

Crema, 31 dicembre 2015 - Non hai tempo per sbrigare le faccende di casa perché il lavoro ti assorbe molto? Ci pensa il datore di lavoro che, a un prezzo di favore, mette a disposizione dei suoi dipendenti alcuni servizi che sono necessari per mandare avanti una casa, ma che spesso richiedono del tempo che non sempre si ha a disposizione.

Il datore di lavoro in questione è il Comune di Crema che sperimenterà questo aiuto, chiamato welfare aziendale, nei confronti dei suoi dipendenti sin dalle prossime settimane. In sostanza, il Comune distribuirà benefit anziché soldi, il tutto a costo zero per le casse del palazzo comunale. «Vogliamo che il Comune possa adottare un modello virtuoso già testato con successo in altri enti pubblici ma soprattutto nel privato», spiega il sindaco Stefania Bonaldi. Nasce così il progetto «In….tempo» che prende avvio dall’alleanza territoriale tra enti e cooperative sociali, erogando servizi di conciliazione famiglia-lavoro. Consorzio Arcobaleno, Cooperativa Koala, Cooperativa Iride sono alcuni dei soggetti fornitori di quei servizi già da tempo in funzione per i dipendenti dell’azienda ospedaliera di Crema e Comunità sociale cremasca, enti che hanno messo a punto questo tipo di benefit. In buona sostanza i dipendenti comunali potranno beneficiare di un maggiordomo aziendale che possa svolgere le più svariate commissioni per loro in orario di servizio, come andare in posta, in tintoria, a fare la spesa. Potranno avvantaggiarsi di un servizio di stireria e di baby sitting, continuativo o occasionale, a prezzi estremamente calmierati. Infine, potranno beneficiare di interventi di pulizia straordinaria presso la loro abitazione sempre a prezzi di grande convenienza.

L’esperimento del maggiordomo aziendale nel cremasco era già stato tentato cinque anni fa dall’Asvicom, associazione che mette insieme i commercianti locali, con servizi di stireria, di acquisto delle merci e anche di baby sitter, iniziativa che però non aveva trovato numerosi riscontri e che era stata chiusa, mentre oggi tra i dipendenti dell’ospedale e quelli della Comunità sociale cremasca sembra aver attecchito.

di PIER GIORGIO RUGGERI