Il giallo di Crema: volo fatale da nove metri, ma la casa è alta sei

La misteriosa fine del professore trovato senza vita in cantiere. Il dubbio da sciogliere: da quale edificio è davvero caduto?

Mauro Pamiro

Mauro Pamiro

Crema (Cremona), 3 luglio 2020 - "Di sicuro c’è solo che è morto". Tommaso Besozzi iniziava così, per i lettori dell’Europeo, la ricostruzione della fine di Salvatore Giuliano. Le parole del grande giornalista sembrano adattarsi al giallo dell’estate cremasca: la morte di Mauro Pamiro, 44 anni, insegnante e musicista, trovato morto lunedì mattina in un cantiere, molto vicino alla sua abitazione, al quartiere dei Sabbioni.

Le lesioni interne che hanno provocato la morte, ha accertato l’autopsia, sono compatibili con una caduta a precipizio del corpo. Compatibile con la caduta ma meno spiegabile il buco che il cadavere aveva sulla fronte. Una caduta, allora, ma avvenuta dove e con quali modalità? L’edificio dove è stato trovato il corpo è ancora in costruzione e per il momento esiste solo l’ossatura. Le scale interne non sono state ancora realizzate. Per raggiungere la sommità Pamiro avrebbe dovuto inerpicarsi lungo una scala di ferro che collega i ponteggi. E non è detto che un simile esercizio acrobatico fosse sufficiente per raggiungere la sommità.

Il volo mortale è stato di una decina di metri. Due interrogativi scaturiscono, come in un gioco di scatole cinesi. Primo. L’edificio non raggiunge una simile altezza, è più basso di almeno tre metri. Secondo. Sul corpo e accanto ad esso non c’era sangue. Gli inquirenti hanno cercato tracce di sangue nell’abitazione e pare che qualcosa sia stato trovato (a oggi mancano conferme). È certo invece che s’interverrà con il Luminol per verificare l’eventuale presenza di reperti ematici. È probabile che per questo accertamento, che ha carattere irripetibile, si voglia attendere che venga ascoltata la moglie di Pamiro. Il corpo era piuttosto a ridosso dell’edificio, sul lato destro, come se al volo, volontario o no, non fosse stato impresso il minimo slancio.

La casa del morto dista soltanto duecento metri dal cantiere, che può essere raggiunto percorrendo una stradina ed è protetto soltanto dalla recinzione di plastica arancione, tipica dei cantieri. L’elenco delle stranezze si allunga. Il professore muore nella notte fra sabato e domenica. Non viene dato nessun allarme per la sparizione. Il cadavere è stato ritrovato scalzo. Non è stato rinvenuto il cellulare di Pamiro. Debora Stella, la moglie dell’insegnante, 39 anni, grafica, si trova ancora sotto shock al reparto di psichiatria dell’ospedale di Crema. È stata iscritta nel registro degli indagati per omicidio volontario, un atto dovuto per proseguire con gli accertamenti. È assistita dall’avvocato Mario Palmieri. Sono stati sequestrati due pc portatili, uno del professore e l’altro della moglie, e il cellulare della donna. Si spera di trovare nei dispositivi qualche indizio per capire cosa sia davvero accaduto.