Bovini mutilati negli allevamenti del Cremasco: "Questa è opera di un maniaco"

Due casi a Rivolta d’Adda e uno sospetto ad Agnadello. Un allevatore: chi ha agito sa muoversi molto bene

Claudio Riva, titolare dell’allevamento, vicino ai suoi capi

Claudio Riva, titolare dell’allevamento, vicino ai suoi capi

Rivolta d'Adda (Cremona) - C’è un maniaco che va in giro a uccidere e mutilare i bovini. Sarebbe partito dalla provincia di Monza Brianza, passato dal Lodigiano e poi approdato nel Cremasco, precisamente nella cascina Rancata di Rivolta d’Adda e, forse, anche nella cascina Mirandolina di Agnadello. A Rivolta d’Adda, in due notti differenti, gli agricoltori hanno dovuto constatare che qualcuno si era introdotto nell’allevamento e aveva mutilato due bovini, cosa che si sarebbe ripetuta ad Agnadello, venerdì notte. "Il primo episodio è successo nella notte dal 30 al 31 ottobre - ricorda Claudio Riva, titolare dell’allevamento -. Quando la mattina siamo andati nel recinto degli animali, abbiamo visto una mucca uccisa. C’era molto sangue e il bovino non aveva la testa".

Ma non avete sentito nulla durante la notte?

"Per la verità la mattina il cane che mi accompagna sempre in stalla zoppicava, come se avesse ricevuto un colpo. Aggiungo anche che per entrare nel recinto e uccidere una mucca è necessario avere una certa maestria perché non è difficile prendere una cornata. Sono animali molto pesanti e non sempre di facile gestione".

Il bovino ammazzato quanto pesava?

"Era una mucca di sette anni che pesava settecento chili e aveva un valore di 3mila euro".

Ha fatto denuncia?

"Ho chiamato i carabinieri per informarli dell’episodio. Dapprima mi sono sembrati scettici, forse pensavano a qualche scherzo della notte di Halloween. Poi però, quando sono venuti a conoscenza di altri episodi simili e, soprattutto, quando hanno ritrovato la testa e poi saputo del secondo caso, si sono convinti che ci sia in giro qualcuno che fa queste cose".

Quando hanno ritrovato la testa?

"Il giorno successivo, il 1° novembre, una persona nella prima campagna di Cornate d’Adda ha visto un sacchetto di plastica con dentro una testa di bovino. Ha chiamato la polizia locale che ha prelevato il sacchetto. Dai marchi presenti sull’orecchio della testa mozzata sono risaliti al mio bovino, che era proprio quello ucciso la notte precedente".

Lo ha riferito ai carabinieri?

"Lo hanno saputo anche loro dalle forze dell’ordine di Cornate e quindi penso che poi si siano informati dai loro colleghi, venendo così a conoscenza degli altri episodi successi in altre province qui vicino".

E il secondo caso?

"Il 20 novembre un bovino è deceduto per malattia. Ho avvertito il veterinario che mi ha informato che probabilmente non avrebbe potuto passare in giornata, ma che l’indomani sarebbe venuto a vedere. Ho messo la carcassa fuori dal recinto, vicino a un muro. La mattina seguente, quando è arrivato il veterinario, è andato a vedere il bovino morto e poi è venuto da me e mi ha chiesto come mai alla carcassa mancassero orecchie e capezzoli. Sono andato a vedere e, verificato che era vero, gli ho riferito che la sera prima c’era tutto. Abbiamo controllato e visto che i tagli erano stati eseguiti alla perfezione, da una mano esperta".

Invece per il caso di Agnadello, alla cascina Mirandolina, successo la notte di venerdì?

"Qualcuno sostiene che il bovino sia stato ucciso da cani o da lupi. Ho visto le foto e non credo proprio che un animale possa fare un taglio così netto alla gola. Secondo me siamo di fronte a un terzo episodio del maniaco".

Ma qui alla cascina Rancata si entra facilmente, non temete che il maniaco possa tornare e crearvi altro danni?

"Abbiamo già preso le nostre contromisure. C’è una guardia fissa che controlla l’allevamento e stiamo installando le telecamere che saranno pronte a breve. Se torna, troverà pane per i suoi denti".