PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Cremona, il caso del barman che rischia un occhio. Due arrestati: “Non siamo stati noi”

Questa mattina gli interrogatori dei quattro accusati dell’aggressione. Identificato un quinto componente

Sabato i carabinieri hanno identificato il quinto componente del gruppo: anche lui è un minore È stato denunciato a piede libero

Sabato i carabinieri hanno identificato il quinto componente del gruppo: anche lui è un minore È stato denunciato a piede libero

Cremona – «Non siamo stati noi». Si difenderanno così due dei tre minori accusati di aver provocato ferite gravissime al barman di 36 anni che ha rischiato di perdere un occhio, la notte del 23 febbraio scorso, e che sono attualmente in carcere, insieme a un terzo minore e a un maggiorenne. Sabato i carabinieri hanno identificato anche il quinto componente del gruppo, anche lui minore. È stato denunciato ed è rimasto libero. Stamane alle 9.30 i tre minorenni, attualmente nel carcere Beccaria di Milano, vengono portati a Brescia dove il gip li interrogherà. Due di loro sono difesi dall’avvocato Luigi Lupinacci, mentre il terzo si avvale dei legali Paolo Brambilla e Consuelo Beber.

«Non so se i miei assistiti parleranno con il giudice. A me hanno spiegato che quella notte la rissa non è scoppiata con il barman, ma è cominciata per i soliti futili motivi con un altro gruppo di ragazzi, che erano sei o sette. Dalle parole i due gruppi sono passati ai fatti e poi, visto che gridavano, è uscito dal bar La Ciocco di piazza Roma il barista per mandarli via tutti. Da lì qualcuno ha rivolto le sue attenzioni al barista. Cosa importante, i miei assistiti affermano di non aver colpito in alcun modo il barista, ma di averle prese».

L’avvocata Consuelo Beber difende, con il collega Paolo Brambilla, il terzo minore: «Non sappiamo se il nostro assistito parlerà con il giudice e non posso dire quale eventualmente sarà la linea difensiva che terremo domani». Per quanto riguarda l’unico maggiorenne, il difensore è l’avvocata cremasca Simona Pellegrini. Il suo assistito, che ha 19 anni e si trova a Ca’ del Ferro, sarà sentito nel carcere di Cremona dal giudice delle indagini preliminari Elisa Mombelli domani mattina.

Par di capire che qualcuno sappia chi effettivamente ha dato la bottigliata in faccia al barista e che potrebbe anche essere disposto a fare il nome. Al termine degli interrogatori i minori potrebbero vedere attenuata la disposizione del giudice ed essere rimessi in libertà o agli arresti domiciliari. Non ha ancora un legale che lo rappresenti, invece, il barista ferito, che ha l’occhio salvo, è fuori dall’ospedale ed è a casa in convalescenza e per il quale gli amici hanno lanciato una raccolta fondi che si propone di raccogliere 50mila euro per pagare le sue cure attraverso la piattaforma Gofundme. In sei giorni sono stati raccolti circa 37mila euro donati da oltre 900 sottoscrittori.