Milano, 8 ottobre 2024 – Ottobre freddo? I dati della prima settimana non si discostano troppo dalla norma. La percezione, invece, in Lombardia è di un inizio autunno anomalo, come non ci si ricordava da tempo. Una prima analisi di Arpa Lombardia sull’andamento delle temperature medie rispetto al clima di riferimento, ovvero il trentennio 1991-2020, per Bergamo, Brescia, Varese e Sondrio non evidenziano anomalie ad ottobre sulla fascia pedemontana e sul fondovalle valtellinese. “Da evidenziare che, trattandosi di confronti tra medie, anche i decimali sono significativi – è il commento tecnico elaborato dal Servizio Idro-Nivo-Meteo e Clima della Direzione Tecnica Monitoraggi e Prevenzione del Rischio Naturale di Arpa Lombardia – e risaltano quindi in modo lampante i mesi anomalmente ‘molto caldi’, ovvero febbraio, marzo, luglio e agosto. Finora ottobre risulta molto vicino alla norma. Perché la percezione è che faccia molto più freddo della norma? Perché la nostra memoria, e quindi la nostra sensibilità, è influenzata più dai pochi anni recenti (in cui ad esempio ottobre è stato più caldo della norma) che dall’intero trentennio tecnico”.
Lo sbalzo termico in una settimana
Guardando i dati di settembre, il 2024 evidenzia anche un forte sbalzo tra una prima settimana molto calda e il resto leggermente sotto le medie. In tutti i capoluoghi lombardi, ad esempio, l’1 settembre ha registrato la temperatura massima giornaliera più elevata, con 33,3°C alla stazione di Brescia dell’Itas Pastori e praticamente sforamenti quasi ovunque dei 30°C. Se si considerano i valori minimi giornalieri raggiunti a settembre, si scende a 5,3°C di Mantova (stazione Lunetta 2), ai 7,9 di Sondrio: in tutti i capoluoghi, il valore più basso tra le temperature minime di settembre 2024 è stato più basso al di sotto di quello del 2023. Il maltempo di ottobre è una prosecuzione di quanto già accaduto a settembre, ma non si tratta certo di un’inversione di tendenza rispetto al cambiamento climatico: anzi, proprio il caldo anomalo dei mesi estivi e degli autunni passato oggi fa sembrare inatteso il freddo autunnale.
“L’autunno è freddo – commenta Giacomo Gerosa, Ordinario di Fisica dell’Atmosfera dell’Università Cattolica, sede di Brescia –. Non ha senso dover ogni volta invocare il cambiamento climatico o metterlo in discussione. Parliamo di un fenomeno che esiste, che va avanti dal 1850, che sta accelerando, ma comunque con tempi lenti ma inesorabili in cui le temperature aumentano. Poi localmente possiamo assistere ad oscillazioni di questo tipo delle temperature, ma questo fa parte della normale variabilità del clima. Altra cosa: il Nord Italia non è il mondo, nel senso che bisogna avere un orizzonte ampio, lo dimostra la siccità in Sicilia, se vogliamo restare all’Italia”.