Cremona, 22 ottobre 2024 – È stata condannata in sede penale per aver creato, nella struttura che gestiva per l’Associazione Zoofili Cremonesi, un canile degli orrori. Dal 2005 al marzo 2009 ha ucciso, con altre due volontarie, un considerevole numero di cani, anche intere cucciolate, e di gatti, inoculando ingiustificatamente e illegittimamente il farmaco eutanasico Tanax o il Penthotal sodium. Ora per Nin Cheti, ex responsabile del canile di Cremona, la vicenda si chiude anche in sede civile. La Corte d'Appello di Brescia ha dato ragione all'Associazione Zoofili Cremonesi, rappresentata dall'avvocato Giorgio Maione, ha condannato la donna a un risarcimento danni di 21.000 euro all'associazione più le spese legali. Lo rende noto lo stesso ente.
Nin Cheti era stata condannata a due anni e due mesi di reclusione. Le uccisioni di animali avevano destato clamore nell'opinione pubblica e hanno fatto accomunare l'incolpevole associazione con Nin Cheti nella gestione di quello che è stato appunto definito "canile degli orrori". Costituendosi in giudizio l'Associazione Zoofili di Cremona aveva chiesto e ottenuto la condanna di Nin Cheti al risarcimento dei danni derivanti dal sequestro del canile all'associazione e dal clamore mediatico e dal discredito subito dalla terribile vicenda. Oggi il canile di Cremona è gestito dall'associazione zoofili che - sottolinea - "finalmente ha ottenuto giustizia".