
Un rifugio di montagna: l'aria è più fresca, e si può degustare piatti tipici all'aperto
Quando l’estate in pianura, con caldo e umidità, si fa opprimente, i rifugi in alta quota diventano mete ideali per trovare refrigerio e riscoprire i sapori autentici della cucina di montagna. In Lombardia, tra le valli e le cime alpine, esistono rifugi facilmente raggiungibili anche da chi non è escursionista esperto, dove l’aria fresca si accompagna alla genuinità dei piatti locali. Sparsi tra le province di Sondrio, Bergamo, Brescia, Lecco e Como, questi rifugi, tutti sopra i 1500 metri, offrono una pausa gustosa a pochi passi dal cielo, con viste spettacolari e atmosfere familiari, con piatti che spaziano dalle polente rustiche ai formaggi d’alpeggio, fino ai dolci della tradizione.
Dal Rifugio Marinelli Bombardieri in Valmalenco (Sondrio), dove si gustano pizzoccheri, polenta taragna e sciatt, al Rifugio Gherardi in Val Taleggio (Bergamo), noto per la polenta uncia, i casoncelli e il taleggio alla piastra. In provincia di Brescia, il Rifugio Tita Secchi, a oltre 2300 metri sopra il Lago della Vacca, propone canederli, spezzatino di cervo e strudel di mele. In Val Biandino (Lecco), il Rifugio Grassi offre piatti come tagliatelle al ragù di cinghiale, polenta con funghi e torta di noci. Infine, in provincia di Como, il Rifugio Venini sul Monte Galbiga sorprende con pizzoccheri valtellinesi, salumi locali e crostata ai frutti di bosco.
Cinque rifugi, cinque territori, un comune denominatore: la possibilità di godere dell'aria fresca della montagna e dei sapori autentici della cucina alpina lombarda.