MARCO MANGIAROTTI
Cosa Fare

"La vita che si ama": sogni di un poeta chiamato Vecchioni

Alla Summer Arena di Assago per Street Music Art

Roberto Vecchioni

Milano, 21 giugno 2016 - Il logos sul palco del rock, stasera alla Summer Arena di Assago per Street Music Art. Roberto Vecchioni festeggia così la giornata mondiale della musica, come avrebbe fatto in altri tempi a Re Nudo o Parco Lambro, con il work in progress di un teatro canzone totale, dove le parole dell’ultimo libro si intrecciano ai testi delle canzoni più personali e quindi universali, decantano in una musica solo apparentemente immutabile, perché nei decenni è stata attraversata dal rock, da progetti acustici, classici e jazz. Ma è il logos di Roberto l’ancora di questo tour ad ogni concerto, le parole che portano il loro significato e il loro significante da lontano, che fondano il lessico famigliare nella vita psichica di ognuno e disseminano il mito. Un professore che cita (italiano), greco e latino fra i ragazzi del nuovo pop rock, la più grande installazione collettiva di street art internazionale, l’hip hop e le mode, devo dire di qualità. Al fianco di Robert Plant, Carlos Santana e il fratellino minore Sting. Un ponte fra culture che spero arrivi alla percezione dei più, un concerto antologico che declina la bellezza e il dolore, l’amore e la compassione della sua e della nostra esistenza. Perché tutto riparte da “La vita che si ama” in Tour 2016, dove le voci dei figli e degli affetti sono l’inizio di ogni monologo che poi si fa canzone, in libertà. Alla ricerca di una possibile felicità.

Quasi mezzo secolo di successi, il trionfo delle idee e di un sentimento civile a Sanremo, l’insegnamento dal liceo classico all’università, una manciata di libri veri, coerenti con il linguaggio letterario delle sue canzoni. Anche “La vita che si ama” è uscito per Einaudi, perché non sono tutti uguali i libri di chi scrive canzoni. Il suo è un pensiero forte che diventa storytelling affascinante, sicchè senti e non senti la mancanza della musica, ma ti si allarga sentimentalmente il cuore quando arriva. Il copione aperto dello spettacolo si potrebbe definire, parafrasando Piero Ciampi, “l’amore è tutto qui”, frammenti della memoria emotiva che a volte diventano canzoni molto personali come “Stelle” e “Figlio figlio figlio”, “Sogna ragazzo”. Testi che traslocano dallo spartito alla pagina, senza problema. «Ho scelto le canzoni degli affetti personali, quelle dedicate ai miei figli, per raccontare, attraverso la musica e le parole, la felicità che ci si porta sempre addosso, le gioie vissute, i dolori dimenticati e superati che appartengono al tempo verticale». Definito da Vecchioni nella parte più filosofica, di pensiero puro, del suo viaggio. Roberto rilegge memoria e passioni con ironia, con una chiave intimista che illumina le cose belle della sua vita, ricorda il padre sognatore e giocatore, appassionato di cavalli, la sua ingombrante assenza presenza. E la figura centrale, la persistenza della madre in “Dimentica una cosa al giorno” e “Un lungo addio”. Non allarmatevi, ci saranno anche “Luci A San Siro” a “Chiamami ancora amore”. E altre molto belle ancora.

Stasera ore 21, Assago Summer Arena (via Di Vittorio 6).