I quadri di Baj nel carcere di Opera: l’arte strumento di libertà

L’iniziativa dell’Associazione Corte Sconta: i dipinti in sala colloqui e nella Galleria delle opportunità nel mese di aprile

I quadri di Baj nel carcere

I quadri di Baj nel carcere

Alla Casa di Reclusione di Opera con le opere di Enrico Baj: l’iniziativa culturale milanese per fare dell’arte strumento e veicolo di libertà, portando opere in luoghi di isolamento e disagio. I quadri di Baj saranno fruibili per tutto il prossimo mese sia dalla popolazione carceraria che dalle loro famiglie, per portare il messaggio della libertà, attraverso l’immaginazione.

È arrivata alla Casa di Reclusione di Opera, l’iniziativa Alma - Arte Libera Musei Aperti. Lo scopo del progetto dell’associazione culturale Corte Sconta, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano è rendere accessibili le opere d’arte, ma anche avvicinare all’interesse artistico individui esclusi da eventi pubblici per motivazioni sanitarie, fisico-psichiche o penali rendendoli partecipi dell’arte come via per la libertà. Riduzione delle disuguaglianze, parità di genere, accessibilità e sostenibilità sociale, sono le parole chiave che guidano il progetto.

"Siamo alla seconda tappa di Alma. Abbiamo deciso di portare due quadri di Enrico Baj: uno sarà ospitato nella Galleria delle Opportunità, l’altro quadro sarà nella sala dei colloqui, ovvero dove le famiglie stazionano in attesa dei colloqui", ha spiegato Andrea Vento, portavoce del progetto Alma e presidente dell’associazione culturale Corte Sconta. Le prossime tappe saranno la Rsa Golgi Redaelli, l’associazione Olinda presso l’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini.

L’iniziativa si concluderà in autunno, con la riunione di tutte le opere esposte alla Fabbrica del Vapore, presso la sede di Corte Sconta, per raccogliere i risultati del progetto. Il progetto gode del patrocinio di International Committee for Architecture and Museum Techniques e International Council of Museum. Nelle parole dell’architetto Maddalena D’Alfonso, ideatrice del progetto Alma,  il significato di questo evento: "Noi possiamo in realtà, con l’immaginazione, costruire dei mondi, raccontare delle storie, ritrovare dei pezzi di noi stessi, dei legami con la nostra civiltà e la nostra società".