ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Houdini ricompare in un musical, il regista Federico Bellone:“Un’amore nato quando ero bimbo”

Destinazione Broadway. A primavera lo scintillio delle insegne di Time Square si riverbera fino al Lario grazie all’anteprima mondiale al Teatro Sociale di Como di “The Impossible Man – Houdini Musical Magic” con Ryan Silverman

“The Impossible Man, Houdini Musical Magic” il 23 e 24 aprile al Teatro Sociale di Como

“The Impossible Man, Houdini Musical Magic” il 23 e 24 aprile al Teatro Sociale di Como

Como – Destinazione Broadway. A primavera lo scintillio delle insegne di Time Square si riverbera fino al Lario grazie all’anteprima mondiale al Teatro Sociale di Como di “The Impossible Man – Houdini Musical Magic”. Appuntamento il 23 e 24 aprile con una star del musical nordamericano quale Ryan Silverman, protagonista dello show (in inglese) ideato, voluto e diretto da Federico Bellone. Dopo essere stato Billy Flynn in “Chicago” e Raoul ne “Il fantasma dell’Opera”, Silverman si cala nella celebre cella della “tortura cinese dell’acqua” dell’illusionista ungherese con le musiche di Giovanni Maria Lori, le coreografie di Gillian Bruce, e i numeri magici di Paolo Carta. Il libretto è dello stesso Bellone.

Federico Bellone, com’è iniziata questa sfida?

“Da bambino ho scoperto la storia di Erik Weisz, noto a tutti come Harry Houdini, grazie alla mamma di un compagno di classe che, conoscendo la mia passione per i giochi di prestigio, mi mostrò in videocassetta il celebre film del 1953 con Tony Curtis. Crescendo, sempre più ammaliato dal palcoscenico, ho pensato che sarebbe stato interessante realizzare un musical su di lui. Aspirazione conservata fino ai 20-22 anni, quando accantonai l’idea dopo aver letto la biografia nella convinzione che la vicenda, in fondo, non fosse abbastanza interessante da raccontare in un musical”.

Cosa le fece riconsiderare la scelta?

“L’annuncio da parte di Scott Sanders, noto produttore di Broadway, che avrebbe realizzato un musical su di lui con Hugh Jackman, le musiche del compositore di ‘Wicked’ Stephen Schwartz e il libretto di Aaron Sorkin. Poi lo spettacolo venne cancellato e non se ne parlò più. Io, però, andai a rileggermi la biografia rendendomi conto di essere stato impulsivo nel dire che quella storia non avesse le potenzialità per diventare un musical di valore”.

Frutto dell’esperienza.

“Sì, perché frattanto m’ero imbattuto in ‘Gypsy: A Musical Fable’ di Jule Styne, piéce pluripremiata imperniata sulla vita di Gipsy Rose Lee, celebre spogliarellista americana degli anni ’30, ma lo fa non dal suo punto di vista bensì da quello della madre Rose, una delle cosiddette ‘stage mother’ pronte a tutto pur di spingere le figlie ad avere successo. Ecco, l’idea di cambiare ottica alla lettura della storia di Houdini mi ha suggerito un’idea drammaturgica interessante svincolata dalla cronologia della vita”.

Così riprese in mano il progetto.

“Già, anche se nel frattempo pure altri avevano iniziato ad interessarsi ad Houdini. Andai a New York per provare a tirare nel progetto John Kander, compositore sia di ‘Chicago’ che di ‘Cabaret’, senza riuscire neppure a contattarlo, così, una volta rientrato, mi misi in cerca di un produttore. Negli anni ho provato a coinvolgerne tre o quattro, ma per tante ragioni i tentativi non sono mai andati a buon fine. Ora grazie a Broadway Italia, la società che ha messo a segno nel nostro paese i successi di ‘Anastasia’ e de ‘Il Fantasma dell’Opera’, riuscirò finalmente a portarlo in scena così come ce l’ho in testa”.

Perché Como?

“Perché verranno a vederlo produttori d’oltre oceano e si sa che le attrattive del Lago sull’immaginario americano hanno le lore brave carte da giocare. Fra l’altro qui da noi i costi d’allestimento di una grossa produzione come questa sono decisamente inferiori a quelli degli Stati Uniti. Vedremo come andranno le cose, l’obiettivo è quello di sbarcare a Broadway 2026 (centenario della scomparsa di Houdini), ma lo spettacolo, per farsi conoscere e ammortizzare le spese, verrà rappresentato pure in Italia”.

Altri progetti?

“Nel 2025 a Madrid m’attende un nuovo allestimento di ‘Cabaret’, mentre in Florida dirigerò ‘Glory ride’ un musical su Gino Bartali scritto da Victoria Buchholz con Todd Buchholz dopo aver scoperto durante una vacanza in Toscana che il campione di Bagno a Ripoli durante la Seconda Guerra Mondiale usò la sua fama e la sua bicicletta per salvare centinaia di bambini ebrei dal fascismo. Altri impegni in agenda li ho a Londra, per una versione ‘immersiva’ di ‘Dirty Dancing’ in un teatro costruito apposta, ancora in Spagna, col tour nazionale de ‘Il fantasma dell’Opera’, e, probabilmente, in Brasile col musical attinto da ‘New York New York’ di Martin Scorsese”.