Via ai lavori in Città Alta. Nell’ex carcere abitazioni per i giovani

Gli ultimi due piani del complesso di Sant’Agata saranno trasformati in quindici piccoli appartamenti in affitto a canone agevolato.

L’ex carcere di Sant’Agata, uno dei principali contenitori storici di Città Alta, si avvia a rinascere e a tornare fruibile alla cittadinanza. Partirà in questi giorni il cantiere, finanziato quasi interamente (circa 8 milioni vengono dalla Ue, 800mila saranno investiti dal Comune di Bergamo) attraverso il bando Pinqua.

Il progetto riguardante l’edificio incastonato tra via del Vagine e vicolo Sant’Agata, sul versante nord del centro storico, redatto dallo studio Cn10 e dall’architetto Gianluca Gelmini, conferma la complessiva ristrutturazione dell’immobile che consentirà di ricavare nell’ex carcere appartamenti con affitti agevolati accanto a spazi pubblici. Gli ultimi due piani rimangono quelli in cui saranno ricavate le nuove residenze: quindici piccoli appartamenti a canone agevolato, ideale per giovani e giovani coppie, che consentiranno di rafforzare il mix sociale del centro storico, anche attraverso prezzi calmierati.

Il piano dell’ex circoscrizione sarà invece trasformato nel “museo del carcere“, per permettere di diffondere la storia che ha caratterizzato il complesso: tra il 1943 e il 1945 fu uno dei centri della repressione nazi-fascista e fino agli anni ‘70 il carcere cittadino. La ristrutturazione riguarderà una superficie di circa 2.500 mq.

Il complesso, ceduto nel 2012 dal Demanio al Comune di Bergamo, ospiterà anche spazi con altre destinazioni. Per esempio, nel piano affacciato su via del Vagine, ci saranno locali tecnici e per le associazioni cittadine, mentre al piano del cortile dell’aria saranno ricavati alcuni spazi pubblici polifunzionali. "Il progettista – sottolinea il sindaco Giorgio Gori – ha lavorato per interpretare nel modo più corretto gli spazi. Le ultime modifiche richieste dalla Soprintendenza saranno accolte in corso d’opera. Lavoriamo per arrivare entro il 2026 con tutti i lavori completati, come previsto dal cronoprogramma del Pnrr". "I lavori – spiega l’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini – restituiranno, attraverso nuove funzioni pubbliche, un luogo che ha sempre avuto un ruolo significativo. A testimonianza dell’attenzione che l’amministrazione ha riposto in questi anni nei luoghi della nostra memoria collettiva".