Un’opera nel nome di Giorgio Botti morto in un incidente da passeggero

A Sarezzo nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sulle strade sicure

Un’opera nel nome di Giorgio Botti morto in un incidente da passeggero

Un’opera nel nome di Giorgio Botti morto in un incidente da passeggero

Passeggeri consapevoli per una maggiore sicurezza sulle strade. A questo punta la campagna della Provincia, promossa con l’associazione “Condividere la strada della vita“, quasi uno spin off dell’iniziativa “Con la Mente sulla strada“. Se con quest’ultima ci si è focalizzati sulla figura del guidatore responsabile, promuovendo anche un corso gratuito di guida sicura per 50 under 25, con “Consapevoli del viaggio“ si vuole sensibilizzare la figura del passeggero consapevole, capace di dire "no" quando si sta per salire in auto con qualcuno che non è in grado di guidare.

A questo scopo è stata inaugurata l’opera d’arte realizzata dall’artista Marco Giori, posizionata a Sarezzo in zona Borgo Bailo, a fianco della SP 345, realizzata in nome di Giorgio Botti, giovanissimo valtrumplino tragicamente scomparso per un incidente stradale che lo ha visto a borso di un’auto come passeggero. A lui sarà dedicata tutta la campagna di sensibilizzazione nelle scuole. "La tragica scomparsa di Giorgio – commenta Giacomo Zobbio, consigliere provinciale e ideatore dell’iniziativa – La forza di volontà della madre Cristina, di voler trasformare questa tragedia in un dono positivo per gli altri, è qualcosa di straordinario, un esempio di altruismo e buon cuore come pochi al mondo".

L’opera “Fiamme d’amore, dolore e timore“ rappresenta la sagoma di un sedile appuntito che ha preso fuoco; una figura abbandona il sedile, e con esso la vita, mentre l’altra ne piange la scomparsa ma non brucia, perché il suo dolore arde più forte. Il sedile è quello di un passeggero e le due figure potrebbero essere chiunque: un figlio per una madre, un nipote per una nonna, un padre per una figlia.

"Chi si mette alla guida trasportando altre persone deve sapere di esser responsabile di queste vite. Anche chi sale in auto con qualcuno deve essere consapevole che sta affidando la propria vita a questa persona. Aver ben chiaro questo aspetto – sottolinea Roberto Merli, referente dell’associazione “Condividere la strada della vita“ – è fondamentale e può aiutare a salvare delle vite".