
BRESCIA
I volti dei bimbi appiccicati al vetro, le lacrime di zie e nipoti che si lasciano andare in abbraccio. Sono alcune delle immagini dei primi profughi ucraini, 53 persone di cui 21 bambini, arrivati a Brescia, ieri sera, mentre da poco si era conclusa in piazza Loggia la manifestazione contro la guerra in Ucraina che ha richiamato oltre 5mila persone. Il bus è arrivato attorno alle 21,30, dopo un viaggio iniziato a Ternopil, vicino a Leopoli durato quasi due giorni. Ad attenderli, nel parcheggio dell’hotel “La vela“ in via Orzinuovi, parenti o amici che li ospiteranno. "Io sono in Italia da anni – ci racconta una giovane donna in attesa della madre – sono figlia unica, mia mamma è figlia unica. Sono più tranquilla ora che è qui. Il viaggio è stato lungo, è partita ieri mattina alle 7,30".
Ad allungare i tempi c’è stata l’attesa alla dogana, oltre 10 ore, sopportate con pazienza anche dai più piccoli. Il bus arrivato ieri sera è il primo in città, ma non in provincia. Domenica 3 donne sui 30 anni erano arrivate a Dello insieme ai 4 figli. "Una, nipote di una signora che vive qui, è partita per La Spezia, per raggiungere la madre – spiega il sindaco Riccardo Canini – le altre da ieri sera sono in una casa del Comune". Ad Artogne, in Val Camonica, alcuni volontari sono andati a recuperare 15 persone, famigliari di badanti che vivono nel Comune, attraverso la Polonia. Secondo la ‘mappatura’ della Caritas di Brescia, che è in stretto contatto con la comunità ucraina, la maggior parte degli arrivi, per ora è tra la bassa bresciana e la Valle. Ieri pomeriggio si parlava di qualche decina di persone, ma i numeri sono in aumento.
Federica Pacella