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Como, rispunta l'idea del tunnel sotto il lago di Montorfano

Risorge il progetto del secondo lotto della tangenziale nella lista delle opere della Regione. Per Erba si pensa a un sovrappasso per superare il passaggio a livello

Il passaggio a livello di Erba

Como, 31 gennaio 2020 - Faranno bene a rimettere la gabbietta alle bottiglie di spumante gli ambientisti che a fine anno avevano festeggiato alla notizia che il secondo lotto della Tangianziale di Como non si sarebbe più fatto, come l’araba fenice l’opera è risorta dalle sue ceneri e si farà non appena verranno trovati gli oltre 700 milioni di euro necessari per scavare una galleria sotto il lago di Montorfano. Se n’è parlato ieri mattina al Pirellino nel corso del Tavolo territoriale convocato ieri mattina al Pirellino di via Einaudi alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, il sottosegretario Fabrizio Turba, il presidente della provincia Fiorenzo Bongiasca e diversi sindaci, molti dei quali beneficiari di opere già finanziate che prenderanno il via nei prossimi mesi. «Abbiamo individuato una serie di opere che rappresentano la prioirità per il territorio comasco – ha spiegato Fabrizio Turba – Interventi per una trentina di milioni di euro d’investimento alle quali vanno aggiunte la Pedemontana e il secondo lotto della Tangenziale di Como che però andranno finanziate anche con fondi dello Stato».

Nella lista delle opere che stanno per essere realizzate è stato inserito il primo lotto della Canturina Bis che dovrebbe snellire il traffico in ingresso nella Città del Mobile, mentre a Erba dovrebbe essere prossimo il via libera per la messa in sicurezza del passaggio a livello alla fine di corso XXV Aprile. Ancora da decidere se per attraversare la ferrovia verrà realizzato un sottopasso, come sembrava fino a qualche anno fa, oppure grazie a un sovrappasso che consentirebbe di abbattere notevolmente i costi. Non è l’unica notizia positiva per gli erbesi che in futuro potranno dire addio al semaforo di Casiglio, sostituito da una grande rotatoria del costo di circa 800mila euro. Non sarà l’unica in arrivo nell’Erbese dove ne sono state annunciate altre a Longone al Segrino, tra la Valassina e la Sp42 e ad Eupilio per una spesa complessiva di quasi un milione di euro. Per sistemare i problemi della Novedratese invece ci sono da trovare 15 milioni di euro, indispensabili per interrare la strada nel tratto in cui attraversa Arosio, così da permettere di superare i due semafori. 

Altri quindici milioni di euro saranno invece necessari per la connessione allo svincolo autostradale Lomazzo Nord della A9 con collegamento tra la Sp30 Fino-Rovello e la sistemazione della Sp26 Vertemate-Veniano e la Sp23 Lomazzo-Bizzarone nel tratto in cui passa per Cadorago e Lomazzo. «Per quanto riguarda Pedemontana c’è stato un contenzioso con la società che ha costruito le prime tratte – ha riassunto la situazione il sottosegretario Turba - Nei primi giorni del nuovo anno e ripartito l’iter e Pedemontana avrà ora 12 mesi per espletare tutte le azioni necessarie per poter proseguire il progetto». Non sono mancate le voci contro dal consigliere regionale di M5s Raffaele Erba che si è lamentato per la mancanza di uno studio sulla viabilità del territorio e ha stigmatizzato il ritorno in agenda del secondo lotto della Tangenziale di Como «naufragata per l’insostenibilità dal punto di vista finanziario». Ancor più caustico il commendo di Angelo Orsenigo del Pd.

«Servono meno chiacchere e più fatti. Su Pedemontana di fatto nessuna novità, per quanto riguarda i promessi pedaggi gratuiti, neanche un accenno; sul secondo lotto della tangenziale non abbiamo avuto alcuna risposta, ma abbiamo solo capito che la Regione deve chiarirsi sul progetto definitivo, dopo che ha lasciato cadere i vincoli sui terreni dove l’arteria dovrebbe passare e l’alternativa di tracciato è chiusa nei cassetti da un anno».