
Indagano i carabinieri
Tremezzina (Como), 28 settembre 2019 - Preso a bastonate mentre tornava a casa in bicicletta dopo aver finito il suo turno di lavoro in un hotel di Tremezzina. E’ un’aggressione a sfondo razzista quella che è avvenuta la sera di lunedì 23 settembre in paese, ai danni di un ragazzo migrante ospite dell’associazione Symploké che ieri ha denunciato pubblicamente l’accaduto. «Esprimiamo solidarietà al nostro ospite che è stato colpito alla testa, probabilmente con un bastone o un oggetto simile, dagli occupanti di una macchina nella serata di lunedì, mentre rientrava dal lavoro – spiega Stefano Sosio, presidente di Symploké – L’automobilista alla guida ha rallentato per dare modo agli altri di aggredirlo, poi senza fermarsi ha ripreso la sua corsa».
Il migrante aggredito spaventato e sanguinante è tornato indietro pedalando fino all’hotel dove i colleghi lo hanno accompagnato in auto al Pronto Soccorso dove gli è stato diagnosticato un trauma cranico. L’uomo è rimasto in ospedale fino a giovedì e poi è stato accompagnato dai carabinieri di Menaggio dove ha sporto denuncia per lesioni personali. «Non è la prima volta che uno o una dei nostri ospiti subisce minacce, insulti e altri episodi aggressivi, specialmente dopo che una certa politica ha nei fatti sdoganato come legittimi certi comportamenti – prosegue Sosio - Siamo profondamente contrariati dal fatto che una persona possa subire una tale violenza ingiustificata e grave per il semplice fatto di essere un migrante».
Un episodio molto grave anche per il presidente di Confcooperative Insubria, Mauro Frangi. «E’ uno dei tantissimi casi di intolleranza e di violenza nei confronti di chi è colpevole solo di avere un colore della pelle diverso – spiega - Purtroppo episodi come questo aumentano. Riguardano persone che onestamente vivono e lavorano nel nostro Paese come bambini e ragazzi che frequentano le nostre scuole. Sono il prodotto dell’odio e del rancore che cinicamente viene seminato per raccogliere consenso sul piano politico. E così le nostre comunità si imbarbariscono e diventano possibili atti vigliacchi e violenti come questo. A tutti noi, ciascuno nel suo ruolo, tocca prendere parola e compiere atti concreti e quotidiani per riaffermare con forza che siamo una comunità coesa e inclusiva. Come hanno fatto tutte le persone coinvolte in questa storia». Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Menaggio.