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Traffico di cocaina e armi Il regista era in carcere a Bergamo

Sette arresti e sei indagati Jasin Sulo era in cella dopo la tragica roulette russa di capodanno

Lo spaccio di droga che avveniva a Mozzate, al di fuori dei locali pubblici, aveva un’unica regia che partiva dal carcere di Bergamo. Jasin Sulo, albanese di 34 anni, dava disposizioni, interveniva nelle dispute che nascevano tra i pusher, controllava il recupero dei crediti. Durante i colloqui con la moglie e con altri connazionali, a volte riceveva anche droga, ma soprattutto dava ordini.

A lui sono arrivati i carabinieri della stazione di Mozzate, che a gennaio 2018 hanno iniziato a indagare su un giro di spaccio di droga, soprattutto cocaina, che avveniva vicino ad alcuni locali pubblici della zona di Mozzate, dove venivano consegnate le dosi ordinate per telefono. Ma ben presto, si sono accorti che alle spalle di questa rete locale, c’era un unico soggetto: Sulo, arrestato il 1° gennaio 2016 per aver ucciso un connazionale mentre giocavano alla roulette russa con una pistola carica, all’interno della sua abitazione di Locate Varesino. Il cadavere della vittima, Ermal Abdushi, era stato abbandonato davanti a un ospedale, ma i carabinieri nel giro di qualche ora avevano rintracciato Sulo, andato incontro a una condanna a 8 anni e 9 mesi per omicidio colposo. Ora il suo nome è riaffiorato, dopo qualche settimana di intercettazione telefonica, in cui i fantasiosi modi con cui venivano indicate le consegne – caffè, birra, caramelle e goal – sono stati man mano abbinati a clienti e spacciatori, destinatari ora di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita ieri a carico di sette albanesi. Tra cui appunto Sulo, ma anche la moglie, Renata Cici, 32 anni residente a Mozzate. In carcere anche Bajram Moriseni, 28 anni, già arrestato per favoreggiamento di Sulo nell’omicidio del 2016, e ora accusato di una quantità di cessioni di cocaina. Inoltre è emerso che Sulo in cella aveva disponibilità di un telefono cellulare, con il quale contattava Miri Baskim, 35 anni residente a Grassobbio, nella Bergamasca, su fornitore. Significativo è inoltre il suo ordine, nel maggio 2018, di un pestaggio per convincere due fratelli di Mozzate ad accettare di lavorare per loro, Aleks e Ani Binozi, 34 e 27 anni, costretti a prendere atto del monopolio della piazza. Pa.Pi.