Taglio della pineta del Bisbino Una raccolta firme per dire no

Ma il sindaco Matteo Monti difende le scelte dell’amministrazione

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Non è andata giù agli escursionisti il taglio di una parte della pineta del Bisbino, una ferita inferta alla montagna secondo tanti che non si sono rassegnati e hanno deciso di organizzare una raccolta di firme per salvare almeno il resto degli alberi rimasti in piedi.

"La vetta del Monte Bisbino circondata da una folta e lussureggiante pineta piantumata negli anni 20 sta subendo e ha subito un triste disboscamento che l’ha danneggiata in maniera evidente ma speriamo non irreversibile – spiegano Irene Fossati e Marco Mazzocchi, promotori della raccolta firme - Prima degli interventi messi in atto dal 2017 con la creazione di un’ampia area totalmente diboscata, la pineta godeva di ottima salute, si poteva pensare ad un diradamento controllato eseguito da esperti del settore, ma non ad un abbattimento indiscriminato che ha creato dei vuoti che rischiano di compromettere per sempre quel che ne rimane". Il sindaco Matteo Monti (foto) difende le scelte dell’amministrazioni, costretta ad abbattere gli alberi per sistemare i danni provocati da una tempesta che si è abbattuta sulla sommità del Bisbino l’ottobre scorso. Non un intervento di disboscamento quindi, ma un intervento di messa in sicurezza che però non convince gli amanti della pineta che chiedono di salvare il bosco di conifere. "Sappiamo che si tratta di un bosco artificiale, ma in un secolo quegli alberi hanno creato un habitat unico. Per questo la pineta non deve sparire e gli abeti non siano restituiti con latifoglie o altre essenze".

Roberto Canali