
Gli striscioni apparsi sul lungolago di Como e nei giardini della zona
Hanno generato un’ondata di indignazione i due striscioni apparsi a Como contro il Gay Pride che si terrà in città il 15 luglio. Il messaggio contro la manifestazione Lgbtq+ è stato rivendicato dalla sezione giovanile del gruppo di estrema destra Fiamma Tricolore Como.
Gli striscioni, che recitano “no gay pride, fiamma” e sono accompagnati dal simbolo di una fiamma tricolore, sono stati affissi alla ringhiera del Lungolago Mafalda di Savoia e nei giardini di fronte al lago. In un post pubblicato su Facebook per rivendicare l’azione, il gruppo ha scritto che “non accetteranno mai certe pagliacciate e incoerenze”.
Immediate le reazioni. “Atti intimidatori omofobi”, ha detto la presidentessa di Arcigay Como, Cristina Di Giovanni. “Basita per quanto accaduto”, ha dichiarato Barbara Minghetti, di Svolta Civica. “Azione inquietante. L’odio non è un’opinione” è stato il commento di Angelo Orsenigo, il consigliere regionale del Partito democratico.
Più estesamente, Arcigay Como ha commentato il gesto scrivendo su Facebook un lungo messaggio: “Purtroppo l'Italia ad oggi continua a essere uno dei paesi che meno tutela la nostra comunità in Europa, come dimostrano i recenti dati riportati da Ilga Europe, ed è in un clima di forte tensione politica che si inseriscono con maggiore forza affissioni e atti intimidatori omofobi come quelle avvenuto in queste ore nelle strade di Como. Oggi, più di ieri, e fino a che non saranno riconosciuti pari diritti a tutti i cittadini che abitano le nostre città, diventa necessario condannare questi atti e portare nelle piazze, con più forza, momenti di riflessione, di formazione e visibilità”.
La versione di Fiamma Tricolore
Il segretario regionale giovanile di Fiamma Tricolore Marco Dalle, ha difeso gli striscioni sostenendo che “è vergognoso che nel 2023 ci siano delle manifestazioni in cui, per esprimere il proprio pensiero, la propria idea, si debba marciare nudi o rendersi protagonisti di atti osceni con l’unico scopo di prendere in giro e di rinnegare le proprie radici”. “La Fiamma Tricolore, sempre nel rispetto della libertà d’espressione, non accetterà più che queste manifestazioni vengano svolte”.
La risposte della politica
Risponde alle dichiarazioni di Dalle il consigliere del Partito democratico Angelo Orsenigo, dicendo che “le dichiarazioni inquietanti rilasciate dal segretario regionale giovanile Marco Dalle sono inaccettabili. L'odio non è un'opinione e fare passare il grave episodio come libertà di espressione è ingiustificabile”.
"Gli attacchi ai diritti vengono tanto dalla destra estrema, come nel caso di Como, quanto dalla destra di Governo le cui politiche, ricordiamolo, hanno portato 33 atti di nascita di bambini di famiglie omogenitoriali ad essere impugnati dalla procura di Padova”. “Ai bigotti – conclude – non si può lasciare campo libero. Piena solidarietà agli organizzatori di Como Pride 2023 e a tutta la comunità Lgbtq+ lariana. Per i diritti di tutti, il 15 luglio ci vediamo al Pride di Como”.
“Massimo sostegno a tutte le componenti che stanno, con sforzi e difficoltà, organizzando la manifestazione del 15 luglio. Sono basita per quanto accaduto – ha detto invece Barbara Minghetti, di Svolta Civica – Bisogna sempre garantire la massima libertà di espressione dei diritti. Mi auguro che la città di Como possa essere sempre più accogliente e respingere tali forme di contrasto”. Nessun commento sulla questione è arrivato dagli esponenti della destra e del centrodestra.