Como, il lago delle star spezzato in due: per trenta chilometri due ore di viaggio

Lavori da novembre ad aprile: chiude la Statale Regina. O un salasso per i traghetti, o un’odissea al volante

La Statale Regina

La Statale Regina

Tremezzina (Como) - Dovevano ancora riprendersi dalla pandemia e saranno costretti a fermarsi di nuovo sul lago di Como, stavolta non per colpa di un virus bensì di un maxi cantiere che in Italia può essere un male anche peggiore. Dividono ancor prima di iniziare i lavori per la costruzione della Variante della Tremezzina, dieci chilometri di strada costruiti in larga parte in galleria, non tanto per i costi che pure sono astronomici - oltre 400 milioni di euro - quanto per il fatto che il cantiere taglierà in due per oltre quattro mesi il lago. Dalla fine di novembre fino al prossimo 1 aprile sarà impossibile transitare sulla Statale Regina, la dorsale del lago che collega Como con Domaso, interrotta a Colonno per costruire il primo miglio della variante.

«Ci vorrebbero Elon Musk e Jeff Bezos, noi dobbiamo accontentarci di George Clooney", la buttano sul ridere a Tremezzina dove tra poco più di un mese per andare a Como in auto saranno costretti a fare il periplo del lago. Nella migliore delle ipotesi per salire fino a Sorico e scendere a Lecco ci vorranno due ore e mezza, il doppio rispetto all’ora scarsa che occorre oggi per raggiungere il capoluogo. L’alternativa è salire a Porlezza proseguire per San Fedele Intelvi e da qui scendere fino a Como, in questo caso si risparmiano un trentina di chilometri rispetto al giro del lago, “appena“ 61 chilometri contro 88, ma siccome la strada è in montagna ci vogliono non meno di un ora e quaranta minuti.

Per chi lavora a Como l’alternativa è prendere il traghetto, da Tremezzina a Como ci si impiega ce la si fa in un’ora e 36 minuti, al costo di 10,40 euro per la corsa semplice, ai quali occorre aggiungere altri 4,40 euro se si utilizza l’aliscafo. Il biglietto giornaliero costa 23,30 euro e l’abbonamento settimanale, valido per 6 giorni, 69,90 euro. "Siamo pronti a fare la nostra parte per affrontare questa emergenza – spiega Alessandro Acquafredda, direttore generale di Navigazione Laghi –. Di solito durante l’inverno ci occupiamo della manutenzione della nostra flotta, quest’anno rimanderemo per offrire tutte le imbarcazioni a nostra disposizione". Saranno a disposizione dei paesi del lago quattro traghetti in più ai quali si affiancheranno anche tre aliscafi per consentire i collegamenti in velocità. "I traghetti saranno in funzione nella fascia che va dalle 4.55 del mattino fino alle 24.40 di notte, i collegamenti saranno potenziati con dieci nuove corse dalle 5.20 del mattino alle 21.50".

Anche così per i pendolari del lago si annuncia un piccolo salasso. Per la traversata di due chilometri da Cadenabbia a Bellagio ci vogliono appena 10 minuti, con un costo che varia tra gli 8,60 e i 14,40 euro per tratta a seconda della lunghezza della propria auto. Il carnet da dieci traversate varia tra i 77 e i 129,20 euro, l’abbonamento mensile va dai 147,50 ai 253 euro. "Per muovere un’imbarcazione occorre un equipaggio di almeno tre persone, per questo i costi del servizio sono ingenti – conclude Alessandro Acquafredda – Siamo pronti a fare la nostra parte, ma contiamo in un aiuto economico concreto". Il conto lo pagheranno Anas e Regione, oltre alla gente del lago.