Soccorso in ambulanza aggredisce i medici e distrugge il reparto

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Senza alcuna riconoscenza per i medici e il personale sanitario intervenuti per prendersi cura di lui, un 43enne bergamasco l’altro giorno ha messo a soqquadro il pronto soccorso dell’ospedale di Iseo, dov’era giunto in ambulanza in forte stato di alterazione psicofisica. Quando i medici hanno cercato di calmarlo l’energumeno, già noto alle forze dell’ordine, li ha aggrediti e non si è placato neppure quando in ospedale sono arrivati i carabinieri. Per questo è stato denunciato per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, reati dei quali ha dovuto rispondere nel corso di un processo per direttissima al termine del quale è stato rilasciato a piede libero. Purtroppo non si tratta della prima aggressione ai danni dei camici bianchi, a inizio agosto agli Spedali Civili una Oss e un’infermiera sono state aggredite, spintonate e prese a schiaffi da un paziente un po’ troppo nervoso che non sapeva con chi prendersela e si è sfogato con le malcapitate. Secondo recenti stime dell’American Medical Association, 1 medico su 5, e 6 infermieri su 10, vorrebbero lasciare il loro lavoro prematuramente a causa dello stress. Non va meglio nel resto della Lombardia, il totale delle aggressioni fisiche a sanitari delle strutture pubbliche di Milano, da quelle con esiti lievi a quelle con armi vere e proprie, nei primi cinque mesi del 2022 ha raggiunto quota 106, e senza interventi efficaci rischia di aumentare del 22% rispetto all’anno precedente. Ancora peggio per le aggressioni verbali, dalle proteste con toni alterati fino alle minacce e alla diffamazione via social che sono già aumentate del 50%.