
La Procura comasca ha chiesto per il 41enne moldavo una condanna a 9 anni
Como - Per metterle ancora più paura, un giorno si era messo alla guida del suo furgone davanti alla moglie e si era schiantato contro un muro a forte velocità. Una dimostrazione di violenza e prepotenza che per l’uomo, moldavo di 41 anni, è andata ad aggiungersi alla lunga lista di imputazioni per cui si trova ora agli arresti domiciliari, mentre si svolge il processo a suo carico giunto alle fasi conclusive. Per lui il pubblico ministero Massimo Astori ha chiesto una condanna a 9 anni di reclusione.
L’udienza è stata rinviata per la camera di consiglio, dove il Tribunale Collegiale di Como dovrà valutare le accuse scaturite dalle denunce di maltrattamenti, violenza sessuale e danneggiamenti ripetuti presentate contro di lui dalla compagna. Fatti che si sarebbero svolti fino a settembre 2021, quando la donna ha deciso di sporgere denuncia. Contemporaneamente, la madre della vittima si era rivolta al Te lefono Donna di Como per chiedere un intervento in aiuto della figlia. Tutto sarebbe iniziato quando la donna ha deciso di chiedere la separazione legale, scatenando le ire del marito: si sarebbe così trovata a subire insulti, minacce, comportamenti vessatori, aggressioni per strapparle di mano il telefono quando cercava di chiamare la polizia. Ma anche percosse, sberle in testa, sputi, pestaggi mentre stava dormendo, una lesione temporanea a un timpano. Oggetti di casa scagliati in giro per l’abitazione o contro di lei.
Le accuse parlano anche di violenza sessuale per un rapporto che le sarebbe stato imposto dal marito, nonostante il suo tentativo di sottrarsi. Fino al settembre 2021, quando l’uomo si era schiantato con il furgone davanti a lei, gridandole: "Così capisci che non ho paura di niente", e minacciandola per impedirle di sporgere denuncia. Ma la donna, quel giorno stesso, si era presentata al Comando di Polizia locale di Como. Durante le indagini, erano stati sentiti diversi testimoni, persone vicine alla coppia, e acquisita la segnalazione del Telefono Donna. Ora il 41enne è in attesa della sentenza, che sarà letta tra qualche settimana.