Rinviato a giudizio per stalking e odio razziale nei confronti dei vicini

Insulti e molestie continue ai vicini di casa stranieri. Così Giuseppe Iraci, 63 anni di Cantù, ieri è stato rinviato a giudizio con l’accusa di stalking, aggravato dall’odio razziale. Per mesi, avrebbe deliberatamente creato disturbo lasciando la moto accesa sotto le loro finestre per far entrare in casa gli scarichi, lo stereo ad alto volume di notte impedendogli di dormire, li avrebbe minacciati di morte dichiarandosi padrone della zona in cui vivevano, e insultati anche con frasi a sfondo razzista. Tutte condotte che nel tempo hanno condizionato le abitudini di vita delle parti offese.