PAOLA PIOPPI
Cronaca

Riciclaggio, oltre 40 persone indagate a Como

Nei guai finti promotori finanziari. Fra i truffati anche un sacerdote

Il sostituto procuratore di Como Pasquale Addesso

Como, 9 aprile 2018 - Un giro d’affari da oltre 24 milioni di euro, legato a un sistema di tesorerie illegali che coinvolgeva 42 indagati, tra ideatori del sistema e promotori finanziari distribuiti in tutta Italia.

Il sostituto procuratore di Como Pasquale Addesso, ha concluso le indagini ipotizzando l’associazione per delinquere transnazionale, finalizzata all’abusivismo finanziario, riciclaggio e truffa a carico di 19 di loro, tra cui Davide Anselmo Levi, 47 anni di Nizza, ritenuto il capo e promotore dell’associazione detenuto dal settembre scorso, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare che aveva raggiunto altre cinque persone. L’indagine coinvolge anche Alberto Brivio, fiscalista cinquantenne di Inverigo, attualmente a processo in Corte d’Assise a Como con l’accusa di essere uno dei mandanti dell’omicidio dell’architetto Alfio Molteni, raggiunto da due colpi di pistola la sera del 14 ottobre 2015 a Carugo: dalla perquisizione del suo studio, era infatti scaturita l’indagine che si è conclusa ora, rispetto alla quale risulta tuttavia stralciato, con una posizione marginale ed estraneo al contesto associativo.

Il sistema ricostruito dalla Guardia di finanza, operativo in Italia e anche in Austria, Lussemburgo, Malta, Regno Unito nell’ambito della società M.g.A. Consulting Gmbh, si ritiene che vendesse quote di progetti inesistenti, attraverso promotori mai autorizzati da Consob all’esercizio della professione, per poi dirottarle verso l’estero. Un impianto andato incontro allo sgretolamento dopo gli arresti di settembre, con la conseguenza di far ipotizzare che il sistema di crowdfunding che avrebbe dovuto garantire l’investimento del denaro proveniente dagli investitori, in realtà produceva rendite solo iniziali e del tutto apparenti, monitorabili attraverso una piattaforma che mostrava un andamento degli investimenti non aderente alla realtà. Gli inquirenti stimano che le potenziali parti offese siano circa un migliaio, che hanno investito cifre minime di 35mila euro, pari a mezza quota, fino a importi molto più consistenti: tra questi, i 300mila euro di un sacerdote, che ora rischiano di essere andati in fumo. Tuttavia il denaro investito, in parte si ritiene che provenisse da condotte illecite, tra cui l’evasione fiscale. Tre indagati hanno patteggiato in corso di indagine, e si aggiungono agli attuali destinatari di avviso di conclusione delle indagini.