Rapinese, sogno avverato "Ma il bello inizia adesso"

Il trionfo del primo sindaco di Como senza l’appoggio di nessun partito. Gli incarichi di giunta saranno assegnati solo dopo il primo consiglio comunale

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COMO

di Roberto Canali

Non ha perso il sorriso, qualche volta beffardo, e la battuta pronta che gli hanno permesso di stare sempre un passo avanti a tutti i suoi avversari durante la campagna elettorale, ma era un Alessandro Rapinese diverso quello che domenica notte, subito dopo la vittoria e poi di nuovo ieri pomeriggio, ha varcato le porte di Palazzo Cernezzi, che casa sua in fondo lo è sempre stato, con la differenza però che adesso ad aprire e chiudere ci penserà lui.

"Sento addosso tutta la responsabilità del mondo – ha spiegato sforzandosi di non cedere alle iperboli –. Quante volte ho immaginato questo momento? Tutte le mattine mentre mi facevo la barba di fronte allo specchio. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, che sarei diventato sindaco, il bello però inizia adesso. Non abbiamo fatto ancora niente, abbiamo tutto da dimostrare. Anche i miei predecessori di centrodestra e centrosinistra avevano vinto la fiducia dei cittadini, ma poi hanno fallito alla prova dei fatti".

A differenza loro, però, Alessandro Rapinese non dovrà mettersi d’accordo con nessuno: è lui l’unico e indiscusso padrone della sua lista, l’uomo che in campagna elettorale si è vantato di conoscere tutti i segreti di Palazzo Cernezzi e che ora, a furor di popolo, dovrà aprire quei cassetti e fare quelle cose che finora nessuno ha fatto.

"È un momento importantissimo – ha spiegato – abbiamo un sacco di dossier da risolvere sul fronte patrimonio, gestione della macchina e dei servizi. Noi siamo un consiglio di amministrazione, noi siamo qui a gestire per prima cosa le tasse dei cittadini comaschi. L’obiettivo è mettere ogni singolo ufficio che gestisce la vita dei comaschi nella condizione di poter lavorare al 110%. Bisogna che ogni dipendente abbia massima soddisfazione, lavori al meglio e soprattutto che vengano erogati servizi di qualità".

La rotta da seguire è il programma presentato in queste settimane agli elettori, ma Rapinese intende tenere aperto il dialogo con la città, a partire dal consiglio comunale al quale vuole restituire un ruolo di primo piano durante il suo mandato.

"La giunta è importante, alcune deleghe le ho già indicate e altre le definirò a breve, ma gli incarichi li affideremo solo dopo il primo consiglio comunale – conclude –. Voglio che almeno per una notte tutti gli eletti della mia squadra sentano la responsabilità e anche l’onore di essere stati designati come rappresentanti dei comaschi".

Si riparte da qui, senza i partiti. Dal dopoguerra non era mai accaduto, la rivoluzione di Rapinese è cominciata.