![Cappellino e mascherine non sono stati sufficienti a farla franca Nella foto uno dei malviventi finiti in cella Cappellino e mascherine non sono stati sufficienti a farla franca Nella foto uno dei malviventi finiti in cella](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NTI0ZWM2NDItNjM1MS00/0/rapina-e-botte-a-una-donna-i-malviventi-smascherati.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Cappellino e mascherine non sono stati sufficienti a farla franca Nella foto uno dei malviventi finiti in cella
Alle 8 del mattino del 2 aprile scorso, una donna di 59 anni è stata aggredita da due rapinatori mentre stava per uscire da casa, un'abitazione di via Bonanomi, in centro a Como vicino a piazza Martinelli. L'attacco è avvenuto pochi attimi dopo che il marito si era allontanato.
I rapinatori l'hanno picchiata a sangue, soprattutto in faccia ma anche in altre parti del corpo, riducendola in una condizione da cui ancora oggi non è guarita. Sono scappati con tutto quello che avevano trovato in casa: gioielli per un valore di 15mila euro, 600 euro in contanti e il Rolex che la donna portava sempre al polso. Prima di scappare, le hanno assestato altri due pugni in faccia.
Le indagini della Mobile hanno portato all'identificazione e all'arresto di tre uomini ritenuti gli autori della violenta rapina: Antonino Ciancio, 50 anni, Enrique Osvaldo Alvarez Gaona, 57 anni, entrambi residenti a Milano, e Francesco Villani, 54 anni di Lipomo. I primi due sono ritenuti gli esecutori materiali della rapina, mentre il terzo, che in passato aveva conosciuto la vittima e il marito in un contesto lavorativo, avrebbe fatto da palo.
I loro volti, riconosciuti dalla vittima nonostante avessero indossato una mascherina chirurgica, sono stati ripresi da alcune telecamere di sicurezza individuate lungo il percorso di fuga. A questo si è aggiunta la testimonianza di un taxista che aveva prelevato a Lipomo i due uomini dopo l'aggressione, poco prima delle 9, accompagnandoli fino a Milano in viale Zara. Quella chiamata dal centralino dei taxi è stata fatta dal telefono cellulare in uso a Villani.
I tre, ora in carcere rispettivamente a Milano e Como e accusati di rapina pluriaggravata in concorso, saranno interrogati lunedì dal Gip di Como Maria Elisabetta De Benedetto.